Covid, non se ne può più di questi acronimi e anglicismi: molti credono che Prnn sia una pernacchia scritta male

Covid e altro, non se ne può più dell’uso e abuso degli acronimi, le sigle rebus che rendono indecifrabile l’italiano.

Lo ha detto anche Mattarella –  pur col garbo istituzionale che gli è proprio – nel discorso alla inaugurazione dell’anno accademico a Siena. Molto apprezzato, soprattutto dai linguisti e dagli osservatori più attenti. Nonché da pezzi della magistratura e “perfino da pezzi della burocrazia“, come ha detto lo scrittore Gian Antonio Stella. Se si stanno stufando i burosauri ( che su questi giochetti campano da secoli) immaginarsi il povero cittadino disarmato.

Il lamento in verità non è nuovo. Si era però assopito da qualche anno e gli “inventori” degli acronimi ne hanno approfittato  senza rossori.

Dilagando. Ci avevano provato ad arginare tanta abbondanza il Consiglio di Stato nel 1984 ( ma solo con un timido parere) e poi il grande linguista e lessicografo Tullio De Mauro quando era ministro dell’Istruzione nel secondo governo Amato. Niente da fare. Le sigle sono addirittura  diventate una moda. La pandemia e i tele-virologi & associati  (ma anche maestrini perditempo garruli fino alla petulanza) hanno dato il loro generoso contributo. Merito dunque del Capo dello Stato se il tema è tornato a galla.

Gli ultimi due anni sono stati da record. Sublime il Pnrr, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Ci ho messo un po’ a capire. Come ha pensato lo scrittore Parente, toscanaccio di Grosseto, ho pensato anch’io che fosse una pernacchia scritta male. Poi ci si è messo Conte, il  premier con la pochette, a sfornare Dpcm, forte di una motivazione della Consulta che gli ha scritto “ caro Giuseppi sforna pure, non stai affatto usurpando il Parlamento”. Cosa che gli aveva già detto anche Sabino Cassese. Ma tant’è.

Con la pandemia è piovuto di tutto. A cominciare dal padre di tutti gli acronimi e anglicismi. Cioè dal Covid, ovvero dal COrona Virus Disease.

Scusate, ma non bastava Coronavirus? Come, si sarebbe pensati ad un virus partito da Mauro Corona, l’alpinista e scrittore trentino che ogni tanto ama sbroccare in diretta tv dalla paziente Valsugana? Non esageriamo. E così siamo stati aggrediti dalla OMS, dal MES, dalla DAD ( la didattica a distanza). Per non parlare di lockdown, Smart working , booster( la terza dose ). Mattarella ci ha lanciato un salvagente. Va preso al volo. Sennò affondiamo.

Gestione cookie