Cristiani e bianchi, gli inglesi lo sono sempre meno, un terzo non crede: censimento conferma la realtà

Cristiani e bianchi, gli inglesi lo sono sempre meno, un terzo non crede: censimento conferma la realtà, primo ministro indù, ma la lingua resiste

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 11 Dicembre 2022 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA
Cristiani e bianchi, gli inglesi lo sono sempre meno, un terzo non crede: censimento conferma la realtàCristiani e bianchi, gli inglesi lo sono sempre meno, un terzo non crede: censimento conferma la realtà

Cristiani e bianchi, gli inglesi lo sono sempre meno, un terzo non crede: censimento conferma la realtà

I cristiani non sono più la maggioranza in Inghilterra e Galles: è la prima volta dai tempi di san Colombano e il numero di coloro che parlano l’inglese come prima lingua diminuisce, anche se di poco.

In Inghilterra e nel Galles il numero di cristiani si è drasticamente ridotto dal 59,3% del 2011 al 46,2% del 2021, anche se continua ad essere la religione più praticata.

È seguita dall’Islam con il 6,5%, dall’Induismo con l’1,7%, dal Sikhismo con lo 0,9% e dal Buddhismo ed Ebraismo con lo 0,5%.

Il 32% delle persone che hanno compilato il censimento più recente ha dichiarato di non credere a nessuna religione.

L’arcivescovo di York, Stephen Cottrell, ha commentato i risultati del censimento dichiarando che non è stata una grande sorpresa ma che comunque impegnano i cristiani a fare la propria parte nella diffusione della conoscenza di Cristo.

Altro dato importante riguarda il numero di persone che parlano l’inglese come prima lingua.

Il dato registra una diminuzione rispetto al 2011 quando il 92,3% dei residenti in Inghilterra e Galles dichiarava di parlare come prima lingua l’inglese, mentre dieci anni dopo il dato scende al 92,1%. Calo quasi irrilevante, l’inglese, lingua più conosciuta nel mondo, è lingua franca per gli immigrati in Gran Bretagna.

Dopo l’inglese, le lingue più parlate sono polacco, rumeno, punjabi ed urdu.

Il gruppo etnico dei bianchi risulta essere ancora maggioritario in Inghilterra e nel Galles, anche se è sceso dall’86% del 2011 all’81,7% dello scorso anno. La controprova è nel fatto che il primo ministro britannico, Rishi Sunak, è indiano di origine e di religione induista. E un bel po’ di ministri degli ultimi governi conservatori sono di origine indiana o africana.

È seguito da asiatici, britannici asiatici o gallesi asiatici con il 9,3%, mentre circa una famiglia su 10 comprende persone appartenenti ad almeno due gruppi etnici diversi.

I dati registrano una società sempre più multiculturale. Il gruppo che si identifica come “bianco”, inglese, gallese, scozzese, nordirlandese o britannico, continua a diminuire.

Inoltre, il luogo in cui si vive fa la differenza. L’area di Londra rimane la regione inglese più diversificata dal punto di vista etnico, dove poco meno di due terzi si identificano con un gruppo etnico minoritario mentre meno di una persona su 10 si identifica in questo modo nel Nord-Est.