Il futuro demografico del nostro pianeta è destinato a subire un cambiamento radicale entro il 2100, con un previsto crollo globale della fertilità che porterà a una divisione demografica tra i Paesi più ricchi e quelli a basso reddito. Questa prospettiva, delineata da uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, rivela un panorama demografico preoccupante che avrà profonde implicazioni per le economie e le società di tutto il mondo.
Secondo lo studio condotto dal programma di ricerca Grb, il tasso di fertilità mondiale si è più che dimezzato negli ultimi 70 anni, passando da circa 5 figli per donna nel 1950 a 2,2 nel 2021. Questo declino è destinato a continuare, con segni significativi attesi già entro il 2050. Si prevede che più di tre quarti dei Paesi del mondo avranno un tasso di fertilità inferiore al livello di sostentamento della popolazione entro il 2050, e che questo numero aumenterà al 97% entro il 2100.
Solo sei Paesi si prevede avranno un tasso di fertilità superiore al livello di sostentamento: due in Oceania, tre nell’Africa subsahariana e uno in Asia centrale. Allo stesso tempo, si prevede che Paesi come l’Italia vedranno un drastico declino nel tasso di fertilità, con conseguente diminuzione del numero di nati vivi.
Questo scenario disegna un “mondo demograficamente diviso”, con conseguenze significative per l’intera umanità. Mentre i Paesi più ricchi affronteranno il declino della popolazione e i problemi associati ad esso, come l’invecchiamento della forza lavoro e l’aumento dei costi dell’assistenza sanitaria, i Paesi a basso reddito, in particolare quelli dell’Africa subsahariana, sperimenteranno un aumento esponenziale della popolazione.
Le implicazioni di questa divisione demografica sono immense e richiedono una risposta globale coordinata. Sarà essenziale implementare politiche efficaci per mitigare gli effetti negativi del declino della fertilità nei Paesi più ricchi, mentre nello stesso tempo sostenere lo sviluppo e il benessere nei Paesi a basso reddito.
Secondo gli autori dello studio, questa transizione demografica renderà necessaria una profonda riorganizzazione delle società. In particolare, l’Africa subsahariana dovrà affrontare sfide significative legate alla crescita demografica, tra cui il cambiamento climatico, la salute pubblica e l’istruzione.
Sarà fondamentale che i governi e le organizzazioni internazionali collaborino per affrontare queste sfide in modo efficace ed etico. Questo potrebbe includere sforzi per migliorare le infrastrutture sanitarie, ridurre i tassi di mortalità infantile e garantire i diritti riproduttivi delle donne.
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