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Da aprile servirà il visto (a pagamento) per andare in Gran Bretagna, anche per chi fa solo scalo

Da aprile 2025, chiunque desideri visitare Londra o il resto della Gran Bretagna dovrà ottenere un’autorizzazione elettronica preventiva (il visto, ndr) al costo di 10 sterline, pari a circa 12 euro. Questo nuovo requisito riguarda tutti i cittadini europei, compresi gli italiani, con l’eccezione degli irlandesi e di coloro che possiedono già il permesso di residenza permanente nel Regno Unito, ossia il settled o pre-settled status.

Questa misura è una delle conseguenze della Brexit e fa parte dei nuovi regolamenti sull’immigrazione. Inoltre, dall’anno prossimo, anche l’Unione Europea introdurrà un sistema simile per i cittadini britannici in visita nella UE. A partire da novembre 2024, i cittadini del Regno Unito che si recano in Europa saranno sottoposti a controlli biometrici, inclusa la raccolta delle impronte digitali.

Come funziona l’ETA per il Regno Unito

L’autorizzazione elettronica per viaggiare in Gran Bretagna, chiamata ETA (Electronic Travel Authorization), è molto simile all’Esta americana. Questo permesso sarà valido per due anni e consentirà ingressi multipli per soggiorni fino a sei mesi. È importante notare che l’ETA non è un permesso di lavoro; per poter lavorare nel Regno Unito, è necessario ottenere un visto specifico, che richiede una procedura più complessa.

I cittadini europei potranno richiedere l’ETA a partire dal prossimo 5 marzo tramite una app dedicata o direttamente sul sito ufficiale del governo britannico. La procedura richiede la compilazione di un modulo con i dati del passaporto, informazioni di contatto, una foto e risposte a domande relative alla sicurezza. La risposta arriverà in media entro tre giorni. Tuttavia, in caso di rifiuto, non sarà possibile fare appello e sarà necessario richiedere un visto.

Da aprile servirà il visto (a pagamento) per andare in Gran Bretagna, anche per chi fa solo scalo (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Visto obbligatorio anche per scali aerei

Un altro aspetto importante è che l’ETA sarà necessario anche solo per fare scalo a Londra, indipendentemente dalla destinazione finale. Questa misura ha già suscitato polemiche, soprattutto tra gli aeroporti londinesi, poiché una regolamentazione simile introdotta per diversi Paesi arabi ha ridotto il numero di passeggeri in transito. L’arrivo dei laburisti al governo non ha modificato questi piani, come confermato dalla sottosegretaria all’immigrazione Seema Malhotra, che ha ribadito l’impegno del Regno Unito a rafforzare la sicurezza con l’uso di nuove tecnologie.

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Filippo Limoncelli