Da gioco a sport: il ritorno delle trottole

MILANO, 28 GEN – In 2000 anni non sono mai passate di moda, ma grazie a un manga giapponese, 'Beyblade', le trottole sono diventate prima un fenomeno di massa, con 2 milioni di pezzi venduti ogni anno in Italia, e oggi addirittura una disciplina sportiva riconosciuta dal Coni.

E' proprio l'Associazione Sportiva Dilettantistica BeyBlade Italia (associata alla FIGeST – Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali) che si occupa di organizzare i tornei regionali, i quali si stanno svolgendo in tutta Italia – e si tengono oggi a Milano – per selezionare i finalisti del campionato nazionale del 25 febbraio a Roma, che incoronera' il 'blader' italiano incaricato di rappresentare il tricolore ai mondiali di Toronto, in Canada, il 25 marzo. La nuova vita delle trottole inizia 10 anni fa da un fumetto manga giapponese, diventato prima un cartoon da 200 puntate e poi addirittura due film di animazione ('Beyblade – The Movie' e 'Metal Fight Beyblade the Movie'). Un successo che ha portato prima le trottole dallo schermo alle case, con circa 45 milioni di esemplari venduti negli anni, e poi alla nascita di veri tornei, praticati in ludoteche e fumetterie stipate di preadolescenti dai 10 ai 12 anni con pazienti genitori al seguito, ma anche di ventenni. Qualche papa' ha persino fatto di necessita' virtu', unendosi ai figli nel gioco.

Le trottole, ovviamente, non sono piu' quelle di legno da libro 'Cuore' ma aggeggi futuribili divisibili in 5 parti e personalizzabili a piacimento in base alle caratteristiche richieste dall'incontro o in base al gusto del 'blader'. Le 'Beyblade' hanno una ruota centrale in metallo, che le rende resistenti agli urti da battaglia e consente sfide piu' lunghe. E non sono mica tutte uguali: ci sono quelle di attacco, quelle di difesa e quelle di equilibrio. Collezionarle per i baby appassionati e' fondamentale, per avere a disposizione una vera scuderia in grado di far fronte a tutte le sfide possibili. Anche le competizioni non sono mai un semplice uno contro uno, ma racchiudono sempre una storia: come il film 'Beyblade' narra le avventure di quattro ragazzi, Takao, Kei, Max e Rei, che con l'aiuto di Kenny (Professor K) formano il team Bladebreakers e affrontano avversari provenienti da Cina, Stati Uniti, Europa e Russia, cosi' nel gioco reale la competizione avviene a squadre, con due giocatori che si sfidano caricando le loro 'armi' per poi lanciarle in un'apposita 'arena'. Il terreno di gara altro non e' che una bacinella di plastica e, ora come allora, vince la trottola che gira piu' a lungo, ma la potenza dell'immedesimazione nei personaggi del cartoon e' tanta che ogni sfida all'ultimo lancio viene seguita da decine di ragazzini, tra urla e incitamenti da stadio.

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