Investire significa affrontare sempre dei rischi, i quali possono essere più o meno elevati a seconda dello strumento finanziario scelto, del mercato di riferimento e di svariati fattori macro e micro economici che possono influenzare l’andamento dei titoli.
L’investitore in cerca di asset a rischio ridotto ha numerose possibilità di scelta e, tra queste, rientrano anche i Titoli di Stato, obbligazioni che offrono agli investitori svariati tipi di soluzioni, diversificate principalmente per durata e tipo di rendimento. Chi desidera un investimento a breve termine può ad esempio puntare sui BOT, mentre gli investitori che desiderano impegnare il proprio denaro in un investimento a lungo termine possono optare per i BTP Italia, acquistabili anche online, come viene ben spiegato in questa guida completa sul sito di Moneyfarm.
Sebbene prima di affrontare un investimento e acquistare dei titoli sia preferibile ascoltare il parere di esperti del settore, può risultare utile conoscere nel dettaglio i Titoli di Stato e quali sono le differenze fra le varie tipologie.
Che cosa sono i Titoli di Stato
I titoli di Stato sono strumenti finanziari che hanno lo scopo di permettere agli investitori istituzionali e non di diventare a tutti gli effetti creditori dello Stato emittente, il quale potrà, a sua volta, sfruttare il denaro ottenuto per finanziare progetti pubblici di varia natura.
Emessi da tutti i Paesi, Italia compresa, in svariati formati, così da offrire agli investitori un maggior numero di possibilità di scelta, queste particolari obbligazioni possono essere acquistate sia sul mercato primario, ossia tramite asta al momento dell’emissione, sia su quello secondario, da altri investitori.
In entrambi i casi, il soggetto interessato all’acquisto dovrà avvalersi di un intermediario finanziario, rappresentato dalla banca o da altro soggetto abilitato, il quale effettuerà l’acquisto in sua vece.
Titoli di Stato Italiani
I Titoli di stato italiani possono essere suddivisi in quattro grandi categorie:
- BOT: i Buoni Ordinari del Tesoro sono titoli di debito a breve termine emessi dal Dipartimento del Tesoro e dotati di scadenza prefissata, la quale può andare da un minimo di 2 mesi a un massimo di 12. Questa tipologia di titolo non prevede cedole periodiche, ma solo scarto di emissione. L’investitore può inoltre rivendere i titoli sul mercato secondario;
- CTZ: i Certificati del Tesoro Zero Coupon sono obbligazioni a breve termine con durata leggermente più lunga rispetto ai precedenti, in quanto la scadenza è prevista a 24 mesi dalla data di emissione. I CTZ non prevedono il pagamento periodico degli interessi e, proprio come i BOT, consentono di ottenere un eventuale guadagno dallo scarto di emissione oppure dalla vendita sul mercato secondario;
- CCT: i Certificati di Credito del Tesoro sono strumenti finanziari di debito a medio e lungo termine, con durata massima di 3 o di 7 anni. Le cedole periodiche offrono all’investitore la possibilità di ottenere una piccola entrata semestrale variabile, oltre allo scarto di emissione;
- BTP: i Buoni del Tesoro Poliennali sono Titoli di Stato a medio, lungo o lunghissimo termine, con durata che può andare da un minimo di 18 mesi a un massimo di 50 anni. Disponibili in varie versioni e tipologie, come i BTP Green, pensati per chi cerca un investimento di tipo sostenibile, permettono di ottenere cedole semestrali e scarto di emissione.
L’investitore che desidera acquistare Titoli di Stato italiani deve valutare con attenzione, oltre alla durata dell’investimento, la quale definirà il periodo di tempo durante il quale il capitale risulterà bloccato, anche altri aspetti, come l’indicizzazione all’inflazione e la rivalutazione del capitale.