“Sappi che questo tuo nemico è una malattia che non ha cura, tranne che la decapitazione e l’estrazione di cuore e fegato!” E’ scritto a mano su un biglietto trovato addosso ad uno dei terroristi di Hamas ucciso lo scorso 7 ottobre nell’assalto ai kibbutz. Biglietto – ha fatto sapere l’esercito israeliano – che gli era stato consegnato prima dell’attacco. “Le parole dei comandanti di Hamas – ha denunciato il portavoce militare – consistono nell’ordine di uccidere gli ebrei e nell’incoraggiamento a decapitare le loro vittime e a strappare loro cuore e fegato”.
I militanti di Hamas sono dei “liberatori” che combattono per la loro terra e “non dei terroristi”. Lo ha detto il presidente turco Erdogan, come riporta Al Arabiya. “Circa la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l’obiettivo è un’atrocità, per commettere crimini contro l’umanità premeditati”, ha affermato Erdogan durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp. “Non abbiamo problemi con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il suo modo di agire, simile a un’organizzazione più che uno Stato”, ha aggiunto Erdogan. Il presidente turco ha annunciato che cancellerà la pianificata visita in Israele.
”In questa guerra contro Hamas noi ci siamo tolti i guanti anche in Cisgiordania”: lo ha affermato il comandante militare di quella regione, generale Avi Bluth, in un incontro con i dirigenti degli insediamenti ebraici. Dall’inizio della guerra i militari ”hanno arrestato 930 ricercati, di cui 600 membri di Hamas”. ”Siamo determinati a ripulire i nidi del terrorismo. Faremo tutto il necessario – ha assicurato – per garantire la sicurezza degli abitanti negli insediamenti, in particolare in questi giorni difficili”. Secondo il movimento dei coloni in Cisgiordania risiedono oggi oltre 500 mila israeliani.