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Demenza, ecco come frutta ed esercizio ritardano l’insorgenza

Recenti studi scientifici suggeriscono che abitudini quotidiane come il consumo di frutta e l’esercizio fisico possono avere un ruolo fondamentale nel ritardare l’insorgenza della demenza. Secondo una ricerca australiana condotta dalla Monash University di Melbourne, esiste una chiara correlazione tra la salute dell’intestino e la funzione cerebrale, offrendo nuove prospettive per prevenire il declino cognitivo.

Il legame tra microbiota intestinale e cervello

La connessione tra intestino e cervello, spesso indicata come “asse intestino-cervello”, è diventata un tema di grande interesse nella comunità scientifica. Il microbiota intestinale, un complesso ecosistema di batteri e altri microrganismi che abitano il nostro intestino, gioca un ruolo cruciale nella salute generale dell’organismo, influenzando la risposta immunitaria, il metabolismo e, come suggeriscono recenti scoperte, anche la funzione cerebrale. Secondo lo studio australiano, mantenere un microbiota sano attraverso una dieta ricca di frutta e l’attività fisica regolare può aiutare a preservare le capacità cognitive e ritardare l’insorgere della demenza.

Il microbiota è composto da miliardi di batteri che interagiscono con il corpo umano in un equilibrio delicato. Quando questo equilibrio viene alterato, si possono verificare infiammazioni che, a lungo termine, possono contribuire al deterioramento delle funzioni cognitive. Per mantenere un microbiota in salute, frutta e verdura fresche sono fondamentali, poiché forniscono nutrienti essenziali e fibre, che favoriscono la crescita di batteri benefici nell’intestino. Questi microrganismi non solo migliorano la digestione, ma producono anche sostanze chimiche che hanno effetti positivi sul cervello, riducendo i rischi di infiammazione cerebrale e neurodegenerazione.

L’importanza della frutta nella dieta

Consumare frutta fresca e varia è uno dei modi più semplici ed efficaci per promuovere la salute del cervello e del corpo. La frutta è ricca di antiossidanti, vitamine e minerali, che giocano un ruolo cruciale nella prevenzione delle malattie croniche, inclusa la demenza. Gli antiossidanti, in particolare, combattono lo stress ossidativo, un processo che danneggia le cellule cerebrali e accelera l’invecchiamento del cervello. Vitamine come la C e la E, presenti in abbondanza nella frutta, proteggono le cellule dai danni e favoriscono la rigenerazione dei tessuti.

Frutti come i mirtilli, le arance e le mele sono stati al centro di molte ricerche per i loro effetti neuroprotettivi. I mirtilli, ad esempio, sono ricchi di flavonoidi, composti che migliorano la memoria e riducono il rischio di declino cognitivo. Le arance forniscono vitamina C, un potente antiossidante che aiuta a prevenire il deterioramento del sistema nervoso. Le mele, oltre a essere una fonte eccellente di fibre, contengono quercetina, un flavonoide che ha dimostrato di ridurre l’infiammazione e proteggere le cellule cerebrali.

L’esercizio fisico e i suoi benefici per il cervello

L’esercizio fisico e i suoi benefici per il cervello

 

Oltre alla dieta, l’esercizio fisico svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della salute cognitiva. Numerosi studi hanno dimostrato che l’attività fisica regolare può migliorare la funzione cerebrale, stimolando la produzione di nuovi neuroni e migliorando la comunicazione tra le cellule cerebrali. La ricerca della Monash University ha confermato che l’esercizio fisico non solo migliora la salute fisica generale, ma ha anche un impatto diretto sul microbiota intestinale, favorendo la crescita di batteri benefici che, a loro volta, influenzano positivamente il cervello.

L’attività fisica, in particolare quella aerobica, come camminare, correre o nuotare, aumenta il flusso sanguigno al cervello, migliorando l’apporto di ossigeno e nutrienti essenziali. Questo contribuisce a mantenere attivi i neuroni e a prevenire il loro declino. Inoltre, l’esercizio stimola la produzione di sostanze chimiche come il fattore neurotrofico cerebrale (BDNF), che promuove la crescita e la sopravvivenza delle cellule nervose, migliorando la memoria e la capacità di apprendimento.

Un altro aspetto positivo dell’esercizio fisico è il suo effetto sulla riduzione dello stress. Lo stress cronico è stato collegato a un aumento del rischio di demenza, poiché provoca infiammazioni e danni alle cellule cerebrali. L’attività fisica aiuta a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, contribuendo a creare un ambiente più sano per il cervello.

Il ruolo dei probiotici e dei cibi fermentati

Oltre alla frutta, un’altra componente essenziale per mantenere in equilibrio il microbiota intestinale sono i cibi probiotici. Questi alimenti, come lo yogurt, il kefir e i crauti, contengono microrganismi vivi che arricchiscono il microbiota con batteri benefici. Mangiare regolarmente alimenti ricchi di probiotici aiuta a mantenere la diversità del microbiota e a ridurre l’infiammazione, un fattore chiave nel declino cognitivo.

Secondo la ricerca australiana, i cibi probiotici hanno un impatto diretto sulla salute del cervello, poiché migliorano la comunicazione tra l’intestino e il sistema nervoso centrale. Alcuni studi hanno dimostrato che i probiotici possono migliorare l’umore e ridurre i sintomi di ansia e depressione, condizioni spesso associate all’inizio della demenza. Includere questi alimenti nella propria dieta quotidiana può essere un modo semplice ed efficace per proteggere la salute del cervello nel lungo termine.

Interazione sociale e benessere cognitivo

Oltre alla dieta e all’esercizio fisico, l’interazione sociale è un altro fattore cruciale per mantenere il cervello sano e prevenire la demenza. Studi dimostrano che le persone con una rete sociale attiva tendono a sperimentare un declino cognitivo più lento rispetto a coloro che vivono in isolamento. Mantenere relazioni sociali strette e partecipare a attività di gruppo stimola il cervello, mantenendolo attivo e impegnato.

Tuttavia, uno dei principali ostacoli per i pazienti affetti da demenza è lo stigma sociale. Secondo un’indagine condotta da Dementia Australia, molti pazienti e le loro famiglie riportano esperienze di discriminazione e isolamento sociale a seguito della diagnosi. Questo può portare a un ulteriore peggioramento delle condizioni cognitive e emotive. Combattere lo stigma e promuovere una maggiore consapevolezza pubblica sulla demenza è essenziale per garantire che i pazienti possano continuare a interagire socialmente e a condurre una vita significativa.

Claudia Montanari

Nata nel 1985 a Roma. Una laurea in lettere con indirizzo moda e comunicazione, sostengo che Roberto Rossellini, lo Stedelijk Museum, Naruto e Lena Dunham mi abbiano cambiato la vita. Da più di 10 anni lavoro come society journalist per ladyblitz e blitzquotidiano occupandomi di moda, lifestyle, salute, viaggi e bellezza.

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