Un sonno irregolare, con variazioni significative nella durata del riposo notturno, potrebbe essere collegato a un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2. Questa conclusione emerge da una nuova analisi dei dati della Biobanca britannica, la quale ha evidenziato un’associazione tra l’irregolarità del sonno e un incremento del rischio di diabete.
Il legame tra la qualità del sonno e il rischio di sviluppare condizioni come l’obesità e il diabete di tipo 2 è stato oggetto di numerosi studi. Tuttavia, la direzione di questo legame non è sempre chiara, suggerendo che potrebbe essere bidirezionale. In altre parole, un sonno irregolare potrebbe aumentare il rischio di diabete, e viceversa.
Una recente ricerca pubblicata su Diabetes Care ha utilizzato i dati della Biobanca del Regno Unito, coinvolgendo 84.421 partecipanti monitorati tramite accelerometri per sette giorni. Gli accelerometri, simili ai fitness tracker, hanno registrato i livelli di attività dei partecipanti, fornendo informazioni dettagliate sulla durata del loro sonno.
I partecipanti, con un’età media di 62 anni, avevano anche fornito dati genetici, utilizzati per calcolare i punteggi di rischio poligenico per il diabete. I risultati hanno mostrato che coloro con una deviazione nella durata del sonno compresa tra 31 e 45 minuti rispetto alla loro media avevano un rischio maggiore del 15% di sviluppare il diabete. Questo rischio aumentava al 59% per chi aveva una deviazione della durata del sonno di 91 minuti o più.
Anche se l’effetto del sonno irregolare sul rischio di diabete è stato ridotto quando i dati sono stati aggiustati per obesità, comorbidità e fattori legati allo stile di vita, l’associazione rimane significativa. Questo suggerisce che, oltre alla quantità di sonno, la sua regolarità gioca un ruolo cruciale nella salute metabolica.
Gli autori dello studio non hanno esaminato direttamente i meccanismi biologici alla base del collegamento tra sonno irregolare e diabete. Tuttavia, hanno ipotizzato che l’irregolarità dei modelli di sonno possa interferire con i ritmi circadiani, il ciclo naturale di veglia e sonno del corpo, influenzando negativamente il metabolismo del glucosio e la sensibilità all’insulina.
Sudha Tallavajhula, neurologa e medico di medicina del sonno presso UTHealth Houston, ha spiegato che i disturbi del sonno possono alterare i percorsi ormonali. Durante il sonno, l’asse endocrino, che regola la funzione ormonale, subisce cambiamenti ciclici. Ad esempio, i livelli di insulina e steroidi, che non sono necessari durante il riposo, diminuiscono. Un sonno compromesso può quindi portare a un utilizzo inefficiente di glucosio e grassi.
Studi precedenti hanno esaminato come il ritmo circadiano possa influenzare il rischio di diabete di tipo 2. Uno studio pubblicato sugli Annals of Internal Medicine ha scoperto che i “nottambuli” avevano una probabilità maggiore di sviluppare il diabete rispetto ai “mattinieri”. Il cronotipo, ovvero il momento del giorno in cui una persona è più attiva o assonnata, è strettamente legato al ritmo circadiano e può influenzare significativamente il rischio di diabete.
Secondo Becca Anne Krukowski, professoressa di scienze della salute pubblica presso la University of Virginia School of Medicine, mantenere routine sane, che includano un sonno costante, attività fisica regolare e pasti equilibrati, è fondamentale per la salute generale e la prevenzione del diabete di tipo 2.
Per migliorare la qualità del sonno e ridurre il rischio di diabete, ecco alcuni suggerimenti pratici:
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