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Diabete e salute del cuore: come la dieta vegetariana può fare la differenza

La dieta vegetariana può essere una alleata efficace nella prevenzione e nella gestione di malattie croniche come il diabete di tipo 2 e le patologie cardiovascolari. Numerosi studi recenti hanno dimostrato che un’alimentazione prevalentemente vegetale non solo può migliorare i parametri della salute metabolica e cardiaca, ma può anche ridurre l’infiammazione e il peso corporeo, fattori chiave per il benessere a lungo termine.

Uno degli aspetti più significativi della dieta vegetariana e vegana è la loro capacità di influenzare positivamente i livelli di zucchero nel sangue, il colesterolo e altri parametri correlati al rischio cardiometabolico. La recente revisione scientifica condotta da due studi pubblicati a ottobre 2024, finanziati dalla Academy of Nutrition and Dietetics (AND), ha evidenziato che queste diete non solo offrono vantaggi per chi vive con il diabete di tipo 2, ma risultano anche promettenti nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari nella popolazione generale. Grazie a questi risultati, le diete vegetariane sono ora ufficialmente considerate opzioni valide per la promozione della salute cardiometabolica, insieme a modelli alimentari flessibili come la dieta mediterranea e DASH.

Benefici delle diete vegetariane per il diabete di tipo 2

Una delle principali scoperte riguarda l’efficacia delle diete vegetariane nel trattamento e nella gestione del diabete di tipo 2. In una meta-analisi che ha analizzato sette studi clinici randomizzati, i ricercatori hanno scoperto che un’alimentazione prevalentemente a base vegetale è associata a una riduzione significativa dei livelli di emoglobina glicata (A1c) e dell’indice di massa corporea (BMI). La riduzione dell’emoglobina A1c, in particolare, è indicativa di un miglior controllo della glicemia nel tempo, un aspetto fondamentale per i pazienti diabetici. I partecipanti agli studi hanno registrato una diminuzione media dello 0,40% dell’A1c e una riduzione dell’indice di massa corporea di 0,96 punti rispetto ai gruppi che seguivano diete non vegetariane.

Oltre a ridurre i valori glicemici, le diete vegetariane si sono dimostrate utili per migliorare la sensibilità all’insulina di circa il 10%. Questo dato è particolarmente importante, poiché l’insulino-resistenza è una delle caratteristiche principali del diabete di tipo 2. Anche se le diete vegetariane sembrano meno efficaci nel ridurre i livelli di glucosio a digiuno o il colesterolo LDL (considerato il colesterolo “cattivo”), i risultati sono comunque promettenti e dimostrano come una dieta a base vegetale possa contribuire alla gestione del diabete in modo sostenibile e non invasivo.

Effetti protettivi delle diete vegetariane sulla salute cardiovascolare

Oltre ai benefici sul diabete, le diete vegetariane si rivelano vantaggiose anche per la salute cardiovascolare. La revisione dei ricercatori include 21 revisioni sistematiche pubblicate dal 2018, mirate a valutare l’impatto di diverse diete sulla salute cardiometabolica. I dati indicano che seguire un’alimentazione prevalentemente vegetale riduce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari del 15% e il rischio di morte per queste patologie dell’8%, rispetto alle diete onnivore. Questi risultati sono particolarmente significativi se si considera che le malattie cardiovascolari sono una delle principali cause di morte a livello globale.

Le diete vegane, in particolare, sembrano avere un impatto positivo su fattori di rischio come la pressione arteriosa, i livelli di colesterolo LDL, i trigliceridi e l’indice di massa corporea. Le persone che seguono un’alimentazione vegana presentano generalmente livelli più bassi di proteina C-reattiva, un biomarcatore dell’infiammazione spesso associato a un aumentato rischio cardiovascolare. Anche se la maggior parte delle prove deriva da studi osservazionali, i risultati sono coerenti e suggeriscono che ridurre o eliminare il consumo di prodotti di origine animale potrebbe rappresentare un approccio efficace nella prevenzione delle patologie cardiache.

Come le diete vegetariane supportano la salute cardiometabolica

un piatto di verdure
Come le diete vegetariane supportano la salute cardiometabolica (blitzquotidiano.it)

 

L’efficacia delle diete vegetariane nella protezione della salute cardiometabolica è attribuibile principalmente ai nutrienti presenti in grandi quantità nei cibi vegetali. Rispetto alle diete onnivore, quelle vegetariane sono in genere più ricche di fibre, grassi insaturi, antiossidanti e fitonutrienti, tutti elementi che favoriscono il buon funzionamento dell’organismo e proteggono contro le malattie croniche. Le fibre, per esempio, contribuiscono a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e a ridurre il colesterolo, mentre i grassi insaturi di origine vegetale, come quelli contenuti nell’avocado, nelle noci e negli oli vegetali, migliorano la funzionalità vascolare e riducono l’infiammazione.

Le diete a base vegetale hanno un ulteriore effetto positivo sul controllo del peso corporeo, un aspetto fondamentale per la prevenzione delle malattie cardiometaboliche. Studi recenti indicano che chi segue una dieta vegetariana pesa in media circa 10-15 kg in meno rispetto a chi adotta un regime onnivoro. La perdita di peso si traduce in una riduzione della pressione arteriosa e dei livelli di trigliceridi, entrambi fattori di rischio per malattie come l’infarto e l’ictus.

Ostacoli e miti da superare per adottare una dieta vegetariana

Nonostante i benefici documentati, permangono alcune resistenze e idee sbagliate riguardo alle diete vegetariane. Una convinzione errata comune è che queste diete possano portare a carenze nutrizionali, in particolare per quanto riguarda le proteine e la vitamina B12. In realtà, è possibile ottenere un adeguato apporto di proteine vegetali attraverso alimenti come legumi, quinoa, tofu e noci, senza necessariamente ricorrere a prodotti di origine animale. Tuttavia, per quanto riguarda la vitamina B12, che si trova quasi esclusivamente negli alimenti di origine animale, è consigliabile che chi segue una dieta vegana assuma integratori o consumi cibi fortificati per evitare carenze.

Un’altra barriera è rappresentata dalla percezione che una dieta vegetariana sia monotona o difficile da seguire. In realtà, con una corretta pianificazione, è possibile adottare un’alimentazione variegata e gustosa anche senza prodotti di origine animale. Ad esempio, molte cucine etniche, come quella indiana, thailandese e messicana, offrono una vasta gamma di piatti vegetariani nutrienti e saporiti, che possono rendere la dieta interessante e gratificante.

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