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Diabete, un composto derivato dai broccoli riduce lo zucchero nel sangue

Un recente studio condotto dall’Università di Gothenburg in Svezia ha evidenziato come il sulforafano, un composto chimico presente nei germogli di broccoli, possa contribuire a ridurre i livelli di zucchero nel sangue in individui con prediabete. Questa scoperta è molto importante in ottica del trattamento e della prevenzione del diabete di tipo 2, una patologia in costante aumento a livello globale.

Il ruolo del sulforafano nel controllo glicemico

Il ruolo del sulforafano nel controllo glicemico

Il sulforafano è un isotiocianato naturale abbondante nelle verdure crucifere, come broccoli, cavolfiori e cavoletti di Bruxelles. Studi precedenti avevano già suggerito le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, ma la recente ricerca svedese ha focalizzato l’attenzione sulla sua capacità di modulare i livelli di glucosio nel sangue. In particolare, il sulforafano sembra interferire con la produzione epatica di glucosio, riducendola e contribuendo così a mantenere livelli glicemici più bassi.

Lo studio

La ricerca ha coinvolto 89 partecipanti con glicemia a digiuno elevata, un indicatore chiave del prediabete. I soggetti, di età compresa tra 35 e 75 anni e con indice di massa corporea (BMI) elevato, sono stati suddivisi in due gruppi: uno ha ricevuto un estratto di sulforafano, l’altro un placebo. Dopo 12 settimane, i risultati hanno mostrato una significativa riduzione dei livelli di zucchero nel sangue a digiuno nel gruppo trattato con sulforafano rispetto al gruppo placebo. Questo effetto è stato particolarmente pronunciato in individui con segni precoci di diabete legato all’età, BMI relativamente più basso, bassa resistenza all’insulina e minore prevalenza di steatosi epatica.

L’importanza del microbiota intestinale

Un aspetto innovativo dello studio riguarda l’interazione tra il sulforafano e il microbiota intestinale. I ricercatori hanno identificato un particolare batterio intestinale capace di convertire il sulforafano nella sua forma attiva, potenziandone l’effetto ipoglicemizzante. I partecipanti che presentavano una maggiore abbondanza di questo microrganismo hanno registrato una riduzione della glicemia a digiuno fino a 0,7 millimoli per litro, evidenziando come la composizione del microbiota possa influenzare l’efficacia del trattamento.

Verso trattamenti personalizzati per il prediabete

Questi risultati suggeriscono la possibilità di sviluppare approcci terapeutici personalizzati per il prediabete, basati non solo sulle caratteristiche cliniche dell’individuo ma anche sulla composizione del suo microbiota intestinale. Tuttavia, gli esperti sottolineano che, nonostante le potenzialità del sulforafano, una dieta equilibrata e l’esercizio fisico regolare rimangono fondamentali nella gestione e nella prevenzione del diabete.

Integrare sulforafano attraverso l’alimentazione potrebbe rappresentare una strategia naturale per migliorare il controllo glicemico. Tuttavia, le quantità presenti negli alimenti potrebbero non essere sufficienti a produrre gli effetti terapeutici osservati nello studio. Pertanto, l’uso di estratti concentrati di germogli di broccoli potrebbe essere una soluzione efficace. È importante, però, prestare attenzione alla qualità e alla standardizzazione di questi integratori, poiché il contenuto di sulforafano può variare notevolmente tra i prodotti disponibili in commercio.

Published by
Claudia Montanari