Su quali cibi è meglio puntare allora?
Innanzitutto, possiamo includere nell’elenco due cereali preziosi: orzo e avena. Diversi studi hanno dimostrato che questi due alimenti aiutano a contrastare il colesterolo cattivo. Il merito, spiegano gli esperti dell’ospedale Humanitas di Milano, è del beta-glucano, un polisaccaride solubile che esercita sul nostro organismo diversi effetti positivi.
Questa sostanza ridurrebbe non solo il colesterolo cattivo, ma anche altri due importanti marcatori del rischio cardiovascolare: il colesterolo non-HDL e l’apolipoproteina B, una proteina deputata al trasporto del colesterolo cattivo ai tessuti attraverso il sangue.
“Il beta glucano, spiega la dottoressa Maddalena Lettino, Responsabile di Cardiologia dello Scompenso in Humanitas, è contenuto soprattutto nell’avena, ma si trova anche nell’orzo, benché in quantitativi minori. Questa sostanza contribuisce ad abbassare i livelli di colesterolo perché interagisce nell’intestino con la bile, aumentandone l’eliminazione con le feci. La bile trascina con sé grossi quantitativi di colesterolo che vengono in questo modo eliminati dall’organismo.
Anche altri cereali integrali, ricchi di fibre, contribuiscono alla rimozione del colesterolo e alla riduzione dello zucchero assorbito dopo un pasto, con conseguente effetto positivo sul metabolismo dei grassi e dei carboidrati, soprattutto in chi è affetto da ipercolesterolemia e/o diabete”.
Avocado
Tra i cibi che dovremmo includere nella dieta c’è anche l’avocado. Un avocado al giorno può infatti aiutare a tenere a bada il colesterolo cattivo. È quanto emerso da una ricerca della Pennsylvania State University, pubblicata sul Journal of Nutrition. Con un avocado al giorno nella dieta si hanno meno particelle piccole e dense di Ldl rispetto a prima di cambiare regime alimentare. Si dovrebbe quindi prendere in considerazione l’aggiunta di avocado in modo sano o su un toast integrale.
I semi di lino
Proseguendo con l’elenco dei cibi che è utile includere in una dieta anti-colesterolo alto troviamo i semi di lino. Fonte preziosa di numerose sostanze nutritive, i semi di lino agiscono contemporaneamente in diversi settori.
Ricchi di fibre, aiutano il corretto transito intestinale. Contengono moltissimi minerali essenziali al nostro corpo come manganese, fosforo, magnesio e rame. Soprattutto, però, contengono una gran quantità di acidi grassi, tra cui Omega 3 e Omega 6, che sono fondamentali per abbassare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Possono essere considerati, insieme all’olio di lino, come una delle principali fonti di assunzione di Omega3 per vegetariani e vegani. A tale scopo i semi di lino andranno consumati crudi, preferibilmente dopo averli triturati. I semi triturati dovranno essere consumati subito o conservati in frigorifero per tempi brevi.
L’importanza degli Omega3
A proposito di Omega3, nell’elenco dei cibi efficaci a combattere l’ipercolesterolemia troviamo quelli contenenti questo tipo di grasso.
Oltre i semi oleosi, ottime fonti di Omega3 sono pesci grassi come il salmone, il tonno, le sardine, le aringhe.
Diverse ricerche si sono concentrate sull’importanza degli Omega3. Degno di nota a tal proposito è un articolo curato dallo staff della Mayo Clinic. Secondo la ricerca presa in esame, per apprezzare risultati importanti dal punto di vista della prevenzione del rischio cardiovascolare, è opportuno consumare ogni settimana due porzioni di pesci ricchi di grassi omega 3.
Frutta secca
La frutta secca è un alimento ricco di proprietà benefiche e che andrebbe inserito in una alimentazione varia ed equilibrata se si ha come obiettivo quello di migliorare la salute del cuore e i livelli di colesterolo.
Nello specifico noci, mandorle, pistacchi, nocciole, semi di zucca, di lino, di girasole e di sesamo sono ricchi di omega 6, acidi grassi polinsaturi di origine vegetale capaci di ridurre il colesterolo cattivo e aumentare quello buono. Per quanto riguarda il cuore e l’apparato circolatorio, l’acido linoleico contenuto nelle mandorle contribuisce al mantenimento di normali livelli di colesterolo.