L’Australia ha annunciato un piano per vietare l’uso dei social media ai minori di 14 anni, una decisione che si inserisce in un contesto globale di crescente preoccupazione per l’impatto dei dispositivi digitali sui giovani. Il premier Anthony Albanese ha dichiarato che il governo introdurrà una legge entro la fine del 2024 per impedire ai bambini di accedere a piattaforme come Instagram e TikTok, con l’obiettivo di tutelare la loro salute mentale e fisica. Il rapporto dell’ex giudice capo Robert French ha sottolineato come l’uso eccessivo dei social stia danneggiando l’autostima degli adolescenti, che trascorrono in media 3,3 ore al giorno sui social media. Le nuove normative potrebbero anche richiedere il consenso dei genitori per l’accesso a queste piattaforme.
Via smartphone ad under 14: l’idea degli esperti piace
In Italia, un dibattito simile è in corso. Esperti come il pedagogista Daniele Novara e lo psicoterapeuta Alberto Pellai, insieme a noti personaggi pubblici, hanno promosso una petizione che chiede il divieto dell’uso personale degli smartphone per gli under 14 e dei social per i minori di 16 anni. Questa iniziativa ha ottenuto il sostegno del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha già vietato l’uso degli smartphone nelle scuole fino alla terza media. Gli esperti sottolineano che l’uso precoce dei dispositivi digitali può portare a dipendenze e ostacolare lo sviluppo delle competenze sociali. Secondo le neuroscienze, l’interazione precoce con i social media può influenzare negativamente il cervello emotivo dei minori.
Sia in Australia che in Italia, l’obiettivo comune è ridurre l’impatto negativo della tecnologia sui giovani, favorendo un ritorno alle interazioni sociali reali e proteggendo la salute mentale delle nuove generazioni.