
Domenica delle Palme cos'è, cosa si celebra e perché si benedicono i rami di ulivo (blitzquotidiano.it)
Oggi 13 aprile è la Domenica delle Palme, una ricorrenza religiosa molto sentita dai cristiani. Celebrata la domenica che precede la Pasqua, questa giornata segna ufficialmente l’inizio della Settimana Santa, il periodo più solenne dell’anno liturgico per i fedeli. Ma cosa si celebra esattamente in questa giornata e qual è il significato della distribuzione dei rami di ulivo, così caratteristici di questa festa?
La Domenica delle Palme nella tradizione cristiana

La Domenica delle Palme celebra l’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme, così come narrato nei Vangeli. Secondo la tradizione, Gesù, consapevole del destino che lo attendeva nei giorni successivi, entrò nella città santa cavalcando un asino, accolto da una folla festante che lo acclamava agitando rami di palma e stendendo mantelli lungo la strada. Quel gesto, carico di simbolismo, era un chiaro segnale: il popolo riconosceva in lui il Messia atteso.
La liturgia di questa domenica si apre, non a caso, con la benedizione delle palme o dei rami di ulivo (a seconda della zona geografica), seguita da una processione che rievoca proprio quel momento evangelico. La celebrazione si conclude poi con la Messa, in cui viene letto il racconto della Passione di Cristo, anticipando gli eventi drammatici del Venerdì Santo.
Perché si usano i rami di ulivo e non le palme in Italia
Sebbene nei Vangeli si parli esplicitamente di rami di palma, in Italia e in molti Paesi europei si è affermata l’usanza di utilizzare rami di ulivo per la benedizione. Questo perché la palma, pianta tipica del clima mediorientale, non è diffusa in maniera capillare nel territorio italiano, soprattutto nelle regioni settentrionali e dell’entroterra. L’ulivo, invece, è una pianta largamente presente nel bacino del Mediterraneo, simbolo di pace, vita e speranza fin dai tempi antichi. Non è un caso che l’ulivo sia diventato uno degli emblemi più forti del Cristianesimo, spesso associato alla figura dello Spirito Santo e alla riconciliazione tra Dio e gli uomini.
Il ramo di ulivo, dunque, assume un duplice valore: da un lato rappresenta la continuità con l’episodio evangelico dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme; dall’altro si carica di un significato ulteriore, legato alla cultura e alla spiritualità mediterranea, come segno di pace e fratellanza.
Il rito della benedizione dell’ulivo e la processione
Il momento centrale della Domenica delle Palme è rappresentato dalla benedizione dei rami d’ulivo e dalla processione che, ove possibile, si snoda fuori dalla chiesa, attraversando le vie del paese o del quartiere. I fedeli si riuniscono con in mano i ramoscelli, spesso intrecciati a formare croci, corone o decorazioni artistiche, e seguono il sacerdote in una camminata che rievoca quella della folla che accolse Gesù.
Al termine della processione si tiene la celebrazione eucaristica, durante la quale viene proclamata la Passione di Cristo, solitamente tratta dal Vangelo secondo Matteo, Marco o Luca, a seconda dell’anno liturgico. Questo momento liturgico segna l’inizio della Settimana Santa, un periodo di intensa preghiera e preparazione alla Pasqua, in cui si ripercorrono i momenti cruciali della Passione, Morte e Resurrezione di Cristo.
Il significato simbolico dell’ulivo nella tradizione cristiana
Sin dai tempi dell’Antico Testamento, l’ulivo è stato associato alla riconciliazione tra Dio e l’umanità. Basti pensare al racconto del Diluvio Universale, in cui una colomba tornò da Noè con un ramoscello d’ulivo nel becco, segno che la furia delle acque si era placata e che la pace tra cielo e terra era stata ristabilita.
Nel contesto della Domenica delle Palme, l’ulivo assume anche un altro significato: è il preludio alla Passione, il simbolo della gloria passeggera che si trasformerà presto in dolore e sacrificio. Il gesto della folla che accoglie Gesù con entusiasmo si contrappone alla stessa folla che, pochi giorni dopo, chiederà la sua crocifissione.
Dopo la Messa, è tradizione conservare i rami di ulivo benedetti in casa, come segno di protezione e benedizione. Molti li pongono sopra i crocifissi, altri li conservano accanto a icone o immagini sacre. In alcune zone d’Italia è usanza portarli anche nei campi o nelle stalle, per invocare fertilità e protezione per il raccolto e per gli animali.
Questa tradizione si intreccia con una visione sacrale della natura e dei suoi frutti, in cui la fede si fonde con il quotidiano. Alcuni, poi, riportano l’ulivo in chiesa l’anno successivo, affinché venga bruciato per ottenere le ceneri del Mercoledì delle Ceneri, in un ciclo simbolico che unisce inizio e fine, morte e rinascita.
Le radici storiche della Domenica delle Palme
La celebrazione della Domenica delle Palme risale ai primi secoli del Cristianesimo. Già nel IV secolo, a Gerusalemme, si organizzavano processioni per commemorare l’ingresso di Gesù nella città santa. Col tempo, il rito si è diffuso in tutto il mondo cristiano, adattandosi alle diverse culture e tradizioni locali.
In Italia, la festa delle Palme ha assunto nel corso dei secoli un valore anche popolare. In molte regioni si tramandano usanze che affiancano il rito religioso, come la preparazione di dolci tipici, lo scambio dell’ulivo tra familiari e vicini, o la creazione di composizioni intrecciate che vengono regalate come augurio di pace e prosperità. In alcune zone del Sud, per esempio, i rami vengono decorati con nastri colorati, caramelle e piccoli oggetti, trasformandosi in veri e propri doni ben auguranti.