Da poco gli alunni d’Italia, e non solo, sono tornati tra i banchi di scuola. Questo è un momento importante dell’anno, che sancisce la fine delle vacanze e porta tutti al ritorno alla quotidianità, al dovere e all’impegno di imparare ogni giorno qualcosa di nuovo, per sé e per gli altri. Spesso non è facile creare un legame solido e duraturo tra alunni e professori. Ma perché? I motivi possono essere tanti, ma certamente l’elemento principale che ogni insegnante dovrebbe avere è quello dell’empatia.
Ma quanto questa abilità conta nell’ambiente scolastico e più in generale nella vita di tutti i giorni? La risposta è “tantissimo”, perché porta alla collaborazione e all’apertura verso l’altro, come insegna a riflettere EfficaceMente, blog italiano sulla crescita personale, la produttività e la motivazione. Vediamo allora cosa si intende per empatia e quali sono i suoi benefici.
L’empatia è una delle abilità umane più invisibili eppure è incredibilmente potente e rivoluzionaria. La capacità di “mettersi nei panni dell’altro”, di comprendere quello che un’altra persona in quel momento sta vivendo e provando, è una capacità così semplice (per la natura dell’uomo votata alla socialità) eppure spesso difficile da esercitare nella vita di tutti i giorni.
Nella società odierna, infatti, si tende a volte a guardare piuttosto al sé che all’insieme, a pensare e ad agire con una logica un po’ più individualista, dimenticando, a volte, i benefici della collaborazione e dell’assertività. Essere empatici e assertivi nello stesso tempo consente di dialogare meglio con gli altri, mettendosi nei panni di chi si ha di fronte, ma anche di comunicare le proprie esigenze, opinioni ed emozioni, creando un equilibrio tra il rispetto di sé stessi e il rispetto degli altri.
L’empatia rende in grado di avvicinarsi agli altri anche quando non parlano il nostro stesso linguaggio. Come? Riconoscendone le emozioni, che sono simili in ogni cultura e lingua.
È partendo dalle basi illustrate poc’anzi che si può ridefinire il proprio approccio alla vita, nel quotidiano, sul lavoro, per quanto riguarda gli insegnanti e non solo, ma anche nelle relazioni con gli altri. Insegnare con empatia significa, infatti, entrare in ascolto e in dialogo con gli altri e dunque con gli alunni, comprendendo le loro esigenze per un rapporto di scambio e di fiducia.
È solo in questo modo che gli alunni si sentono liberi di essere loro stessi anche nei momenti di difficoltà, perché sanno che quell’ambiente non solo è accogliente ma anche sicuro. Per molti questa potrebbe essere la strada per promuovere una formazione inclusiva e che si basi anche sulle diversità, sulla loro bellezza e sulla loro unicità, senza lasciare indietro nessuno, senza distinzioni e discriminazioni in base alle abilità o alle differenze culturali e religiose.
Un mantra che una volta sperimentato e appreso diventa un modo di agire e pensare per la vita che consente di mette in moto l’attivazione emozionale verso gli altri, verso coloro che si hanno intorno. Uno strumento che aiuta nella gestione delle relazioni sociali, ma anche ad avere una maggiore consapevolezza di sé stessi.
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