Eredità Caracciolo: Il Mondo sulla spartizione

Carlo Caracciolo

Il settimanale il Mondo in edicola venerdì scrive che l’avv. Maurizio Martinetto, esecutore testamentario di Carlo Caracciolo,  verrà riconfermato nell’incarico per altri 12 mesi.La faccenda dell’eredità, scrive il settimanale, si protrae, anche se “tutti hanno fretta di chiudere e incassare”.

Nella ricostruzione, parla di una ipotesi di accordo, alla quale hanno lavorato gli avvocati D’Urso (Jacaranda) e Irti (controparte). L’eventuale spartizione muove da un presupposto: alla figlia erede spetterebbe almeno la quota di disponibile (il 33% del patrimonio), la quota di legittima (un terzo del restante 66,6%, ossia il 22,2% del patrimonio), più una parte da stabilire. La difficoltà di chiudere l’accordo sta proprio nella divisione di ciò che resta delle quote di legittima spettanti ai Revelli (il 44,4%).

Secondo il Mondo, gli avvocati hanno provato a dividere la torta assegnando a Jacaranda il pacchetto dell’11,7% dell’Espresso e la tenuta di Garavicchio, mentre ai due Revelli sarebbero andati gli immobili e i terreni di Torrecchia, oltre al 33% del giornale parigino Liberation, che oggi vede come azionista principale Edouard de Rothschild e tra i soci l’editore del Secolo XIX Carlo Perrone. A rendere più appetibile l’offerta sembrava potesse contribuire l’arrivo dei finanziamenti all’editoria da parte del governo francese. Fondi che dovrebbero riportare in pareggio i conti di Libération, ma che non hanno convinto i Revelli ad accettare. E come sempre capita dopo un rifiuto, la battaglia sul fronte legale si è immediatamente riaccesa.

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