Facebook e i social network fanno diventare conformisti

Pubblicato il 13 Dicembre 2011 - 18:32 OLTRE 6 MESI FA

TRIESTE – Facebook e i social network su internet inducono le persone a evitare conflitti e ad adottare scelte conformiste, adeguandosi alle scelte degli 'amici' o degli opinion leader. E' la conclusione a cui giunge uno studio di ricercatori della Sissa di Trieste, che verra' pubblicato sulla rivista 'Pnas'.

L'analisi delle interazioni tra le persone nei social network, secondo lo studio, dimostra la validita' della ''teoria dell'equilibrio'' formulata negli anni Cinquanta dallo psicologo Fritz Heider.

I matematici della Scuola triestina Claudio Altafini, Giuseppe Facchetti e Giovanni Iacono, hanno usato un algoritmo mutuato dalla fisica statistica per esplorare le connessioni tra gli utenti di tre social network – Epinions, Slashdot e WikiElections – in cui non solo le persone sono in relazione tra loro, ma e' anche dichiarata la valenza positiva o negativa di ogni interazione. Secondo la teoria di Heider ci sono maggiori probabilita' che in una comunita' sociale si stabiliscano relazioni stabili come ''gli amici dei miei amici sono miei amici'' e ''i nemici dei miei amici sono miei nemici''.

Dall'analisi emerge che le situazioni ''stressanti'' dal punto di vista sociale tendono a essere evitate: le relazioni che in gergo si definiscono ''bilanciate'' sono piu' numerose di quelle sbilanciate, che generano frustrazione.

''Le persone connesse tra di loro – commenta Altafini – possono essere descritte come gli 'spin' magnetici di un materiale. E cosi' come puo' esserci un legame ferromagnetico, una sorta di attrazione, o antiferromagnetico, ovvero una sorta di repulsione, tra le persone si possono instaurare relazioni di amicizia o inimicizia . Il disordine introdotto dalla presenza di segni negativi puo' indurre frustrazione, corrispondente a cicli con un numero dispari di segni negativi, ma puo' anche essere solo 'apparente', quando la grande maggioranza di cicli e' positiva. Quando una comunita' e' d'accordo che uno o piu' individui sono da isolare, questi ultimi attireranno tanti giudizi negativi senza per questo 'sbilanciare' la rete. E questo e' esattamente – conclude – quello che accade nelle reti sociali che abbiamo analizzato''.