Ferragosto per i pagani, Maria assunta in cielo per i cattolici: Mina, Giorgia e un coro gregoriano lo celebrano con una toccante interpretazione del Magnificat.
Magnificat è uno dei più bei canti della Chiesa cattolica. Ha origine nel Vangelo di Luca: è la risposta di Maria all’angelo che le annuncia la gravidanza divina.
Tre esecuzioni del Magnificat per Ferragosto
Qui c’è la versione di Mina
E quella di Giorgia
E un bell’esempio di canto gregoriano
Questo il testo in italiano
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio,
mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà
della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me
l’Onnipotente e santo è il suo nome:
di generazione in generazione
la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri
del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua
misericordia, come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza,
per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli.
e in latino.
Magníficat *
ánima mea Dóminum,
et exsultávit spíritus meus *
in Deo salvatóre meo,
quia respéxit humilitátem ancíllæ suæ. *
Ecce enim ex hoc beátam me dicent
omnes generatiónes,
quia fecit mihi magna, qui potens est, *
et sanctum nomen eius,
et misericórdia eius in progénies et progénies *
timéntibus eum.
Fecit poténtiam in bráchio suo, *
dispérsit supérbos mente cordis sui;
depósuit poténtes de sede *
et exaltávit húmiles;
esuriéntes implévit bonis *
et dívites dimísit inánes.
Suscépit Israel púerum suum, *
recordátus misericórdiæ,
sicut locútus est ad patres nostros, *
Abraham et sémini eius in sæcula.
Glória Patri, et Fílio *
et Spirítui Sancto.
Sicut erat in princípio, et nunc et semper, *
et in sǽcula sæculórum.
Proprio oggi la Chiesa lo propone nel Vangelo, non esistendo riscontri della Assunzione né nel Vangelo, né in San Paolo né negli Atti.
Il culto della Assunta nasce infatti molto più tardi, 400 anni dopo. Erano anni di guerre civili e invasioni barbariche. L’assunzione in cielo di Maria dava un filo di speranza a quei nostri antenati, che in un futuro più o meno lontano anche a loro sarebbe toccata una vita migliore.
Ma solo il primo novembre 1950 il culto divenne dogma, quando papa Pio XII, avvalendosi dell’infallibilità papale, proclamò il dogma con la costituzione apostolicaMunificentissimus Deus con la seguente formula:
«La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo».
Queste parole volutamente non chiariscono se l’Assunzione di Maria sia stata preceduta o meno da sonno profondo o da morte naturale (Dormitio Virginis, espressione che in effetti può riferirsi sia ad un sonno che alla morte naturale): pertanto la Dormizione di Marianon è oggetto di dogma, mentre la sua glorificazione in corpo ed anima è parte integrante della fede della Chiesa cattolica. La Vergine Maria beneficiò in anticipo di quella glorificazione del corpo che spetterà a tutte le anime salvate in Paradiso, dopo la risurrezione della carne per il Giudizio finaledi salvezza o di condanna.
Erano gli anni di inizio della guerra fredda, il pericolo comunista incombeva, anche la Madonna poteva coadiuvare.
Ed ecco il Magnificat nella versione originale del Vangelo di Luca
Lc 1,39-56 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
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