Fra storia e architettura: la nascita dei casinò italiani Fra storia e architettura: la nascita dei casinò italiani

Fra storia e architettura: la nascita dei casinò italiani

L’Italia è uno dei Paesi del mondo con la tradizione più lunga per quanto riguarda l’intrattenimento. Gli Antichi Romani amavano i giochi, li istituzionalizzarono e crearono i primi eventi pubblici a essi legati. Sempre in Italia sono nati alcuni dei giochi più noti e praticati ancora oggi in tutto il pianeta. Ma in pochi sanno che lo Stivale vanta anche un altro primato: quello di ospitare il casinò più antico della storia. Ovvero quello di Venezia. Dopo quello di Ca’ Vendramin ne vennero inaugurati altri 3, tutt’ora attivi. È arrivato il momento di ripercorrere la gloriosa storia di queste strutture e di capire come si è intrecciata con gli avvenimenti dell’intero Paese.

Oggi i casinò più noti sono quelli online con i loro bonus casinò e le partite live ma l’Italia è la nazione in cui le sale da gioco sono nate, fornendo un esempio che da lì a poco sarebbe stato imitato in moltissimi altri Stati. Era il lontano 1638 quando a Venezia, e più precisamente nella Ca’ Vendramin, venne fondato il primo casinò del mondo. Inizialmente l’accesso era riservato a pochissime persone dell’alta società che potevano entrare solo in maschera per mantenere l’anonimato. All’interno si organizzavano tornei dei giochi più in voga dell’epoca, banchetti e baccanali. La struttura rimase attiva per più di 100 anni per poi venire chiusa nel 1774 dalle autorità locali.

L’Italia dovrà aspettare oltre un secolo per veder nascere sul proprio territorio un secondo casinò. Si arriva così al 1905, data d’inaugurazione del celebre Casinò di Sanremo in bellissimo stile Art Nouveau. Quella ligure fu fin da subito una struttura polivalente. Oltre a ospitare roulette, baccarat, blackjack e affini, è stata per anni teatro di eventi culturali, spettacoli teatrali e musicali e ricevimenti. Famosissimi e passati alla storia i Lunedì Letterari organizzati in collaborazione con Pietro Mascagni e Luigi Pirandello. Fino al 1976 la sala da gioco ha ospitato anche il Festival della Canzone Italiana prima del passaggio della kermesse all’attuale sede del Teatro Ariston.

Intorno al 1950 riaprì anche il Casinò di Venezia, un palazzo che meriterebbe una visita anche se non siamo appassionati di gioco. Voluto dalla famiglia Loredan, è stato progettato dall’architetto Mauro Codussi. Per costruirlo con i mezzi a disposizione dell’epoca ci vollero addirittura 28 anni. I lavori iniziarono infatti nel 1481 e terminarono nel 1509. Dopo l’apertura il palazzo cambiò più volte proprietari e venne acquistato da Vettor Calergi nel 1589 per festeggiare il matrimonio con Isabella Gritti.

Negli anni successivi arrivarono altri cambi di gestione. Molte famiglie nobili di Venezia si scambiarono la proprietà e una di esse fece costruire l’ala destra che diede al casinò la sua celebre forma ad elle. Una caratteristica che, purtroppo, oggi non possiamo più ammirare. La nuova ala venne infatti abbattuta nelle epoche successive e oggi ne rimangono solo testimonianze nei resoconti storici del periodo.

Arriviamo così al 1800, secolo in cui il Casinò di Venezia si affermò come punto di riferimento non solo per i giocatori di tutto il mondo ma anche per letterati, studiosi e musicisti. È passata agli annali la permanenza nella struttura di Richard Wagner, celebre musicista tedesco che passò qui gli ultimi due anni della sua vita.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale il palazzo tornò sotto la tutela dell’amministrazione comunale che decise fin da subito di farne la sede invernale del Casinò di Venezia. La situazione rimase invariata fino al 1999 quando alla struttura principale di Ca’ Vendramin venne deciso di affiancarne una seconda, situata a Ca’ Noghera. All’alba del nuovo millennio arrivò anche l’ultimo passaggio di proprietà. Il casinò venne ceduto alla Casinò Venezia SpA, società partecipata che consente al comune di mantenere ancora oggi un controllo indiretto sul palazzo.

Sia la sede di Ca’ Vendramin che quella di Ca’ Noghera ospitano i più famosi giochi da casinò francesi e statunitensi e moltissime slot machine. Inoltre si tengono proprio qui alcuni dei più prestigiosi appuntamenti internazionali di Texas Hold’em.

Decisamente più breve, ma non per questo meno importante, la storia del Casinò de la Vallée, situato a Saint Vincent in Valle d’Aosta. Il locale aostano venne inaugurato ufficialmente nel 1921 ma fu solo dopo il secondo conflitto mondiale, e più precisamente nel 1946, che iniziò quella crescita che in pochi anni lo portò a diventare uno dei punti di riferimento continentali del gioco. Il periodo di massimo splendore fu a cavallo degli anni ‘80 quando registrò i maggiori incassi e il numero più grande di visitatori tra tutte le strutture italiane.

Decisamente più travagliata e ricca di colpi di scena la storia del Casinò di Campione d’Italia, la quarta sala da gioco presente sul territorio nazionale. In realtà, il casinò è in territorio svizzero, seppur all’interno dell’enclave italiano di Campione. A oggi è la sala da gioco più grande d’Europa per dimensioni. La prima “versione” del palazzo venne costruita e inaugurata nel lontano 1917. Solo due anni dopo, però, arrivò la prima chiusura. Sarebbero dovuti passare ben 14 anni prima che le sale venissero riaperte al pubblico. Dal 1933 in poi il Casinò di Campione si trasformò in una struttura polifunzionale. All’interno era possibile giocare a poker, alle slot machine, alla roulette e al blackjack. Il tutto alternato da spettacoli teatrali e concerti e da due ristornati di altissimo livello.

Nel 2007 la costruzione originale venne affiancata da una nuova struttura realizzata sotto la supervisione del famoso architetto Mario Botta. Il nuovo edificio costò circa 150 milioni e con i suoi 9 piani è perfettamente visibile dalle acque del lago di Lugano, specialmente al calare della sera e durante le ore notturne, quando grazie a luci di colore rosso acceso viene illuminato a giorno.

Il casinò è probabilmente una delle case da gioco più fornite del mondo. Al suo interno possiamo trovare decine e decine di tavoli dedicati ai grandi classici, numerose sale roulette, oltre 700 slot machine e un’area interamente dedicata ai tornei di poker. Anche con la nuova conformazione a Campione il divertimento e l’intrattenimento non mancano. Ci sono moltissime sale che ospitano periodicamente eventi culturali, musicali e teatrali.

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