E’ stato condannato a 4 anni di reclusione il trapper 21enne Mohamed Lamine Saida, detto Simba La Rue, a processo con rito abbreviato con altri giovani della sua ‘crew’ per il caso della cosiddetta “faida tra trapper”.
Una vicenda che aveva portato il 9 giugno 2022 anche al sequestro e al pestaggio di un rapper di un gruppo rivale, Baby Touché. Lo ha deciso il gup di Milano Rossana Mongiardo, a seguito delle indagini del pm Francesca Crupi, condotte da polizia e carabinieri.
Il giudice ha condannato altri 5 imputati a pene fino a 3 anni e 8 mesi e un altro imputato ha patteggiato 3 anni e 4 mesi. Al centro del processo c’erano le accuse di lesioni e rapina per un’aggressione in via Settala commessa dal gruppo “per sfregio e punizione” per “mortificare” la vittima, un giovane che faceva parte anche lui del gruppo rivale.
E poi le lesioni aggravate ai danni di Baby Touché, che, però, ha deciso di non sporgere denuncia contro gli imputati e dunque era già caduta l’altra accusa per quel fatto, ovvero il sequestro di persona.
Quella di Touché, secondo la Procura, era stata una “reticenza per una logica di banda”. Simba è anche a processo davanti alla settima penale, con l’altro noto trapper Baby Gang e altri giovani, per una sparatoria nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, vicino a corso Como, zona della movida milanese, in cui rimasero feriti due senegalesi.
Per Simba sono stati chiesti 5 anni e 8 mesi e per Baby Gang 4 anni e 8 mesi. Sentenza il 15 novembre.
Il giudice, in particolare, ha condannato anche a 3 anni e 8 mesi Mevljudin Hetem e a 3 anni e 5 mesi Sara Ben Salha, unica ragazza tra gli imputati e che, secondo l’accusa, avrebbe fatto da ‘esca’ per le vittime della rapina: due giovani che sarebbero, poi, stati colpiti “con calci, pugni e fendenti di arma da taglio” dal gruppo.
Per altri tre imputati, tra cui Chakib Mounir, detto Malippa e manager di Simba, sono arrivate condanne, a pene sospese, tra 8 e 10 mesi. Mentre Alan Momo ha patteggiato 3 anni e 4 mesi. Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche e del risarcimento dei danni agli imputati, difesi dall’avvocato Niccolò Vecchioni.
Simba, uscendo dall’aula con gli altri giovani dopo il verdetto, non ha voluto parlare coi cronisti, ma si è messo a fare immagini col telefonino per una ‘storia’ su Instagram.
Simba, tra l’altro, a metà giugno dello scorso anno aveva subito un agguato ed era stato ferito gravemente a coltellate ad una gamba a Treviolo, provincia di Bergamo, come vendetta da un gruppo di giovani amici di Baby Touché (il processo è in corso a Bergamo).
Ad attirarlo nella trappola, secondo le indagini, era stata la sua fidanzata dell’epoca.
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