Una cagnolina è stata bruciata viva. Il suo carnefice, un ragazzo di 19 anni, si è dichiarato colpevole ed è stato condannato alla fustigazione pubblica. I fatti sono accaduti in Malesia. Il ragazzo è stato condannato lo scorso martedì. La scena, avvenuta il 27 marzo, è stata ripresa in un video. La sua confessione è invece del 12 aprile.
Il 19enne sarà fustigato in una udienza pubblica il prossimo 21 maggio con sette colpi di rotan, un sottile bastone di vimini utilizzato in Malesia per le punizioni corporali.
E non è finita qui. Il responsabile Braden Yap Hong Sheng, è stato anche condannato a un anno con rilascio tramite cauzione di 10mila Rm, valore che corrisponde a circa 2000 euro.
Il giudice che si è occupato del caso ha definito l’atto disumano. Queste le sue parole: “Qualunque sia la minaccia che il cane ha rappresentato contro di te, non avresti dovuto agire in modo crudele. Avresti dovuto presentare un rapporto alla Polizia affinché agisse”, ha detto al ragazzo prima della lettura della sentenza. Il ragazzo è accusato anche di aver torturato una cagnolina provocandole sofferenze disumane prima di appiccare il fuoco.
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