Gb, delude il cavallo della regina e sfuma sogno Derby

ROMA, 4 GIU – Terzo posto al derby di Epsom: un boccone amaro per la regina Elisabetta che fino all'ultimo momento ha sperato e trepidato e tifato, nell'evento piu' atteso dell'anno (piu' o meno delle nozze di William e Kate?), la corsa dei cavalli di Epsom che ha visto oggi in gara il puledro reale Carlton House, dato tra i favoriti nonostante un recente infortunio, ma che non ha regalato ad Elisabetta II il sospirato trofeo, un obiettivo rincorso da una vita e mai raggiunto. La sovrana in tribuna, completo e cappellino rosa acceso (coordinatissima come sempre), ha seguito la corsa del suo purosangue di tre anni regalatole dal supremo leader di Dubai Sheik Mohammed, con accanto il nipote Harry. Ma tra il colorato parterre, trionfo di capellini, tube e frac, non potevano mancare i neo sposi William e Kate, nella prima riunione di famiglia (reale) pubblica dopo il matrimonio lo scorso 29 aprile. Per un evento meno lieto pero': una sconfitta. Perche' di questo si tratta, nonostante il dignitoso terzo posto. Il derby di Epsom e' stato vinto dal cavallo francese Pour Moi, montato dal giovanissimo Mickael Barzalona ed allenato da Andre Fabré. Al secondo posto l'outsider (era quotato 25-1) Treasure Beach, quindi per il puledro di proprietà della regina Elisabetta soltanto il terzo posto. Si conferma cosi' la 'maledizione reale' che dura più di un secolo, visto che solo nel 1909 i Reali riuscirono a conquistare il primo posto ad Epsom: quell'anno vinse Minoru, cavallo di proprieta' di Re Edoardo VII. Quanto ad Elisabetta II, oggi alla decima partecipazione come proprietaria, il suo miglior risultato rimane il secondo posto ottenuto nel 1953, anno della sua incoronazione, grazie ad Aureole. Ad 85 anni di eta' e alla vigilia delle celebrazioni per il 60 anni di regno, in molti giurerebbero che conquistare il trofeo di Epsom e' per Elisabetta II una delle poche cose che alla fine conta davvero. E non e' un vezzo reale, ma una vera e profonda passione per i cavalli e le corse che nutre fin da bambina, da quando rapita ascoltava suo nonno Giorgio V raccontare i trionfi dei suoi puledri. Fu sempre il nonno, per il suo terzo compleanno, a regalarle il suo primo pony, una cavallina di nome Peggy. Fino a diventare un'esperta: segue le corse tutti i giorni, legge regolarmente il 'Racing Post' quotidiano specializzato in ippica, persino i suoi fantini si lascerebbero guidare da lei ad occhi chiusi. E non e' escluso che lasciando oggi pomeriggio l'ippodromo nel Surrey, ignorando il jet-set distratto da champagne e canape' e troppo impegnato a mostrare i piu' bizzarri modelli di cappellini (le principesse Eugenia e Beatrice questa volta si sono contenute), avra' detto a se stessa: alla prossima le redini le tengo io.

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