LONDRA, GRAN BRETAGNA – Oltre un migliaio di sacerdoti cattolici britannici ha espresso, in una lettera pubblicata dal Daily Telegraph, le proprie preoccupazioni nei confronti delle nozze gay che rischiano, secondo loro, di minacciare le liberta’ religiose e di ”ripristinare secoli di persecuzioni contro i cattolici”.
”Se il progetto di legge sui matrimoni fra omosessuali sara’ approvato” nel Regno Unito, questo limitera’ seriamente la capacita’ dei cattolici di insegnare nelle loro scuole, nei loro centri di beneficenza e nei loro luoghi di culto, la verita’ sul matrimonio”, dicono i firmatari di questa lettera firmata da 1.054 sacerdoti e 13 vescovi, abati e altri autorevoli esponenti cattolici.
”La complementarita’ naturale tra un uomo e una donna conduce al matrimonio. (..) A causa di questa complementarita’ fisica, l’unione d’amore puo’ portare a crescere i figli. (…) Questo e’ il motivo per cui il matrimonio e’ possibile solo tra un uomo e una donna”, dicono i sacerdoti, chiedendo ai membri del parlamento di respingere il disegno di legge.
Il governo britannico del premier conservatore, David Cameron, ha annunciato lo scorso dicembre l’intenzione di presentare al Parlamento, entro il 2015, un progetto di legge che autorizza l’unione civile tra omosessuali.
In gran Bretagna e Irlanda i cattolici sono stati vittime di leggi oppressive fino all’Emancipazione Cattolica nel 1892, un processo che tolse le restrizioni messe in pratica nel sedicesimo secolo dalla Riforma Protestante. Prima che ciò avvenisse, leggi discriminatorie impedivano ai cattolici, tra l’altro, di acquistare terreni, essere membri del parlamento e praticare la loro religione senza essere soggetti a punizioni.
La misura più significativa per debellare gran parte delle restrizioni protestanti è avvenuta nel 1829 con il Catholic Relief Act, che abolì la gran parte delle persecuzioni contro i cattolici imposte secoli prima dai protestanti.
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