Gesù disse cammello o fune? un dubbio vecchio 2 mila anni, il buon senso è per la fune ma anche la teoria del cammello ha i suoi sostenitori.
Il “cammello” biblico. Scrive Google che ill famoso detto biblico “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio” (Mt 19,24 – Bibbia CEI) secondo alcuni studiosi sarebbe al centro di un clamoroso errore di traduzione.
Risponde Famiglia Cristiana con un colpo al cerchio e uno alla botte:
Il famoso detto di Gesù sul cammello (in greco kàmelon) che avrebbe più possibilità di passare per la cruna di un ago piuttosto che un ricco di entrare nel regno di Dio (cfr. Mc 10,25 e paralleli) ha sempre impressionato i lettori dei Vangeli.
È vero che si conoscono alcune trascrizioni del testo greco con la parola di uguale pronuncia kàmilon, che significa “fune”, “gomena”, tuttavia la figura iperbolica, seppur attenuata, rimarrebbe valida. In realtà è preferibile lasciarla così com’è: mette a confronto l’animale locale più grande (si conosce un proverbio rabbinico che sostituisce il cammello con l’elefante) con il foro più piccolo possibile.
L’effetto dell’iperbole è assicurato: mettere in guardia, quasi spaventando (cfr. la perplessità dei discepoli in Mc 10,26–27), dal pensare che si possa far parte dei discepoli del Regno senza rinunciare alla ricchezza (cfr. l’episodio precedente della chiamata dell’uomo che viene invitato a distribuire la sua ricchezza ai poveri, Mc 10,17-22).
Più banalmente, ci fu un errore di traduzione da parte di San Gerolamo.
Ed ecco il testo del Vangelo, quello di Marco, secondo molti studiosi il Vangelo più antico, poi copiato in più passi da Luca e Matteo.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com’è difficile entrare nel regno di Dio!
E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
E Matteo.
Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti».
Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso».
Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?».
Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi». Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.
E Luca.
Gesù disse: «Quant’è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio. E’ più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dio!». Quelli che ascoltavano dissero: «Allora chi potrà essere salvato?». Rispose: «Ciò che è impossibile agli uomini, è possibile a Dio».
Ancora Matteo
Gesù allora disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli». A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?». E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Ancora Luca.
Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?». Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre».
Costui disse: «Tutto questo l’ho osservato fin dalla mia giovinezza». Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi».
Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco.