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Gesù disse: “Chiedete e vi sarà dato”, ma C.S. Lewis (Narnia) ha dubbi: “Non cambia Dio. Cambia me”

Gesù disse: “Chiedete e vi sarà dato”. Ma C.S. Lewis completa: “Prego perché non posso farne a meno. Prego perché sono impotente. Prego perché il bisogno mi sgorga continuamente, sia che io sia sveglio o che io dorma. Non cambia Dio. Cambia me”.

Clive Staples Lewis (1898-1963) è stato definito uno dei giganti intellettuali del ventesimo secolo e probabilmente uno degli scrittori più influenti della sua epoca.

I suoi libri del ciclo di Narnia hanno venduto oltre 100 milioni di copie e sono stati trasformati in tre grandi film.

Fu negli anni ‘50 titolare della cattedra di inglese medievale e rinascimentale all’Università di Cambridge.

Sotto l’influenza di J.R.R, Tolkien, l’autore del Il Signore degli Anelli, Lo Hobbit e Il Silmarillion, lasciò il giovanile ateismo per il cristianesimo anglicano.

Come pregare, da Gesù a Lewis

Gesù disse: “Chiedete e vi sarà dato”, ma C.S. Lewis (Narnia) ha dubbi: “Non cambia Dio. Cambia me” – Blitzquotidiano.it (DIpinto di Piero della Francesca)

Nel 2018 l’editore HarperCollins ha raccolto in un libro, in intitolato “How to play”, i suoi scritti sulla preghiera.

La raccolta, spiega una nota illustrativa, affronta domande comuni relative alla preghiera come:

·       Si può dimostrare che la preghiera funziona?

·       Perché dovremmo pregare se Dio sa già di cosa abbiamo bisogno?

·       In che modo la preghiera si adatta all’idea della provvidenza di Dio? ·       Come può la preghiera diventare una pratica regolare?

·       Come dovremmo pregare quando siamo in lutto?

·       Possiamo pregare per evitare la sofferenza?

·       Come dovremmo gestire le preghiere senza risposta?

Nel libro “Gesù disse” ricordo che il tema della preghiera emerge più volte nei Vangeli. Nel Vangelo secondo Luca (Lc 11,5-13) Gesù dice ai discepoli:

“Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: ‘Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli’, e se quello dall’interno gli risponde: ‘Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani’, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede, riceve, e chi cerca, trova, e a chi bussa sarà aperto.

Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!”.

Ma a volte non sembra che le cose vadano proprio così.

Limiti della preghiera

(Giac 3,16-4,3) Giacomo definisce i limiti della preghiera: “Non avete perché non chiedete; chiedete e non ottenete perché chiedete male, per soddisfare cioè le vostre passioni”.

Matteo (6,8) scrive ricordando che: “Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate. Per questo, intima(Mt6,6): “Quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Gesù è un po’ più di manica larga.

Il Vangelo di Luca (Lc11, 5-13) ribadisce:

“Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede, riceve, e chi cerca, trova, e a chi bussa sarà aperto”.

Gesù pregò ma non fu ascoltato

Gesù pregò ma non fu ascoltato, perché la preghiera si ferma davanti al disegno imperscrutabile della Provvidenza di manzoniana memoria.

Ripercorriamo con Marco quella notte tremenda.

“Giunsero a un podere chiamato Getsèmani, ed egli disse ai suoi discepoli: ‘Sedetevi qui, mentre io prego’.

Poi, andato un po’ innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse via da lui quell’ora. E diceva: ‘Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu’.”

Erano le ultime ore di Gesù su questa terra. Da lì a poco sarebbe finito in croce. Sapeva che quello era il suo destino ma ci provò. Ma il Padre, cioè Dio, non gli diede ascolto e lo lasciò morire sulla croce.

Al che “Gesù si lamentò, in aramaico la sua lingua: ‘Eloì, Eloì, lemà sabactàni?” (‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’) (Mc15,34 ; Mt27,46).

A cosa serve pregare?

Riflessione spontanea dalla lettura di queste righe del Vangelo di Marco: pregare serve a poco, se il disegno divino è un altro, tu puoi pregare quanto vuoi ma all’imperscrutabile disegno della Provvidenza non si sfugge.

A volte è un bene, noi chiediamo senza visione, il Padreterno la sa più lunga e negandoci un favore oggi fa la nostra fortuna domani. Un mio amico pregò per un lavoro cui teneva molto e non fu ascoltato, fu la sua fortuna.

La differenza fra varie visioni di destino, volontà divina, interventi celesti e libero arbitrio distingue le religioni. Gesù non fu ascoltato, quello era il suo destino dicono gli islamici, doveva morire per redimerci dal peccato, dicono i cristiani, per risorgere e come il seme delle sue parabole fare nascere una religione con 2 miliardi e mezzo di fedeli.

E allora? Pregare è inutile? Pregare è vitale, ma non per i beni del mondo. Pregare devi, nel chiuso della tua stanza, nel profondo della tua anima intima Gesù. La preghiera è strumento di sottomissione, è il mezzo attraverso il quale riconosciamo la supremazia di Dio, senza condizioni, senza distrazioni né deviazioni. Preghiera e buone azioni sono i due gesti di sottomissione, ciascuno con le sue parole, ciascuno con il suo rito, cristiani, ebrei, musulmani, indù, buddisti, animisti e quant’altri.

Pregare devi, nel chiuso della tua stanza, nel profondo della tua anima, come ìntima Gesù

(Matteo 6:5-13).

“Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate”.

Ogni religione è figlia del suo tempo e del suo spazio. In nome della Vera Religione e del Vero Dio tanti sono morti, tanti hanno ammazzato, tanti hanno oppresso e sono stati oppressi.

E ancora oggi uccidono e sono uccisi, opprimono e sono oppressi. Faranno i conti con l’Unico nell’aldilà.

Gesù parlava così, le sue parole più belle, i suoi insegnamenti più alti in un libretto pubblicato su Amazon.

Published by
Sergio Carli