Una foto della premier Giorgia Meloni a testa in giù è stata pubblicata tra le storie del profilo Instagram del presidente del museo di una cittadina pugliese. L’immagine è stata pubblicata tra le storie. E nell’account del presidente, scrive l’Ansa, ci sono anche alcuni riferimenti alle foibe e alle polemiche su Sanremo legate al conflitto mediorientale. Ovviamente quanto accaduto scatena Fratelli d’Italia Puglia che chiede le dimissioni (il sindaco della cittadina in questione è di centrosinistra ndr) e gioca al classico: “E la sinistra? Zitta!!”
Resta una scelta di cattivo gusto qualunque idea si abbia sulla premier e poco azzeccata anche dal punto di vista dell’ironia. Pubblicare una foto con una persona a “testa in giù” è un ovvio riferimento all’impiccagione, a Milano, di Benito Mussolini. Certo ci si può appellare al fatto che i social sono privati, anche se le parole “social” e “privato” messe accanto sono un ossimoro. Ma se tu sei il direttore di un museo perché lo fai? Forse sei stanco del posto e cerchi un modo per essere cacciato via? Il direttore intanto prova a metterci una pezza scusandosi. Queste le sue parole: “All’onorevole Giorgia Meloni porgo le mie scuse umane, sincere e sentite per l’immagine di pessimo gusto che ho, improvvidamente, postato sulle mie storie Instagram”.
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