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Giuseppe Cerasa alza il suo Sipario siciliano: vi racconto la lezione di mezzo secolo di giornalismo

“Sipario siciliano” è il titolo del libro autobiografico scritto da Giuseppe Cerasa, per molto tempo capo redattore a Repubblica negli anni d’oro.

Cerasa ha anche il merito di essere padre di Claudio Cerasa, acclamato direttore del Foglio ma soprattutto giornalista coraggioso capace di andare controcorrente sulla imbarazzante vicenda di Rignano nel 2007.

Il sottotitolo del libro è esplicativo: Storie di donne, passioni, segreti, mafie ed eroi senza gloria. Il libro è stato pubblicato da Aragno editore, costa 20 euro ed è in corso di presentazione in questi giorni. La copertina è di Mimmo Paladino, prefazione di Stefania Auci.

Giuseppe “Peppino” Cerasa rivela: “Ho pensato alla memoria, alle radici, alle tracce di un percorso lungo 60 anni, un itinerario all’inizio incerto e senza rete, poi via via sempre più definito, sempre più affascinante e coinvolgente”.

Cerasa racconta: dalla Sicilia a Roma

Giuseppe Cerasa alza il suo Sipario siciliano: vi racconto la lezione di mezzo secolo di giornalismo – Blitzquoridiano.it (a destra nella foto Ansa)

“Un cammino che da uno sperdutissimo borgo della Sicilia medievale portava per vie assolutamente imprevedibili verso il cuore della Capitale: Chiusa Sclafani-Roma, biglietto di solo andata perché per il mestiere di giornalista il ritorno è quasi impossibile. Eppure in questa lunga traiettoria il filo della memoria deve sempre accompagnare il percorso, il bisogno di guardarsi indietro, la voglia di riannodare i fili dei ricordi per segnare delle fasi di passaggio che possano servire per tracciare delle tappe che hanno accompagnato l’evoluzione italiana dagli inizi degli anni sessanta fino al decennale di Sergio Mattarella al Quirinale”.

“In questa lunga marcia si sono svelate dietro a questo “Sipario siciliano”, serie infinite di accadimenti, dalla Sicilia rurale post bellica che si affacciava stralunata e impotente sul balcone tumultuoso della crescita economica e della rinascita di una nazione in pieno boom, a quell’onda di sommovimenti studenteschi del ’68, all’arroganza mafiosa della politica, alla crudeltà delle cosche di cosa nostra, alle speranze dei contadini, al ruolo determinante delle donne in una società che faceva fatica a strapparsi di dosso le vesti un sistema patriarcale antico e persistente, al giornalismo che si confrontava con nuovi e costanti cambiamenti di linguaggio, di tematiche, di tecnologie mantenendo salde le aspirazioni di incidere sulla società e sui fenomeni del costume e delle Innovazioni. Per continuare con le stragi infinite, con le ragioni della letteratura e della cultura che riservavano e riservano una immensa scoperta di aneddoti segreti e pure fondamentali per capire la Sicilia e il suo popolo, i suoi linguaggi, i suoi tormenti, le sue speranze”.

I profumi dell’Isola

“Il tutto insaporito da profumi e odori inconfondibili che sanno tanto di storia e di ricordi incancellabili (quanta cultura, quanti riti, quante contaminazioni si nascondono dentro un gustoso piatto di pasta con le sarde, dentro una cassata, dentro un cannolo?) che danno un ritmo  alla vita e alle occasioni di confronto e di evoluzione delle cose. Storia, racconti e memoria per l’appunto, ecco cosa mi ha spinto a scrivere questo libro, che credo ci riporta indietro nel tempo, affonda le sue radici in questo palcoscenico siciliano dove spesso tutto inizia per poi prendere il volo , nel bene e nel male, verso altri lidi contaminando la storia italiana e non solo”.

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Sergio Carli