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Gli album fondamentali per chi vuole avvicinarsi al metal: Iron Maiden, Metallica, Pantera, Anthrax…

Volendo stilare un elenco degli album fondamentali del metal, le possibilità appaiono subito infinite. Basti pensare che il genere negli anni si è sviluppato in una serie di sottogeneri: speed metal, thrash metal, doom metal, prog metal e via dicendo… Dal momento che il nostro spazio è limitato, abbiamo deciso di restringere il campo scegliendo un solo album per band e proponendo una serie di album che possano essere un’indicazione di massima per chi voglia avvicinarsi al metal: alcuni dei dischi che non dovrebbero mancare sugli scaffali di un amante del genere. Ed eccovi quindi le scelte di questa settimana:

1. Black Sabbath, Paranoid

Pubblicato nel 1970, Paranoid è il secondo album dei Black Sabbath, prodotto solo quattro mesi dopo il loro album d’esordio. Ok, etichettare come metal i Black Sabbath può apparire un po’ forzato: lo stesso Ozzy Osbourne ha dichiarato di sentirsi in imbarazzo quando lo definiscono metal. Molti però li considerano un po’ i padri del genere. E in effetti, le tracce contenute in questo album, soprattutto War Pigs, Iron Man, Hand of Doom e la stessa Paranoid, sembrano aver indicato la strada, stabilendo molti tratti che diverranno distintivi in tutte le evoluzioni successive del genere.

2. Iron Maiden, The Number of the Beast

The Number of the Beast è il terzo album degli Iron Maiden, del 1982, il primo con Bruce Dickinson alla voce e l’ultimo con Clive Burr alla batteria. Un vero e proprio spartiacque nella produzione della band, che qui accentua le sonorità pesanti e valorizza le doti tecniche dei vari componenti. L’art cover poi, come sempre opera di Derek Riggs, è assolutamente epica, soprattutto se si possiede il vinile: un’immagine che rimarrà indelebilmente legata all’identità degli Iron Maiden e a tutto il merchandising che negli anni la band ha prodotto (inclusi i videogiochi e le birre!). Tracce come Invaders, The Number of the Beast e Run to the Hills sono decisamente un must per qualsiasi conoscitore di metal.

3. Metallica, Master of Puppets

1986. I Metallica entrano in studio per registrare il loro terzo album, cercando un suono di chitarre più potenti e incidendo brani dall’evoluzione complessa, tanto che il prog metal sembra sia stato ispirato proprio da questo album: Master of Puppets. Otto tracce del miglior periodo della band, tra cui spiccano Battery, Master of Puppets, Welcome Home (Sanitarium) e la strumentale Orion. Da sottolineare un fatto spesso sottovalutato: i Metallica sono sempre stati in grado di scrivere testi meravigliosi, quindi prendetevi il tempo di leggerli!

4. Megadeth, Rust in Peace

Pubblicato nel 1990, Rust in Peace è il quarto album dei Megadeth. Qui il chitarrista e leader Dave Mustaine è affiancato da un virtuoso della chitarra, Marty Friedman: un suo assolo domina la traccia Tornado of Souls, ed è stato indicato come uno dei migliori assoli di chitarra di sempre. Holy Wars…The Punishment Due e Hangar 18 sono divenuti brani simbolo della band. Ma in realtà è l’intero album a rappresentare un modello imprescindibile per qualsiasi amante del metal.

5. Slayer, Reign in Blood

Terzo album in studio degli Slayer, Reign in Blood è stato pubblicato nel 1986, dopo una serie di difficoltà dovute alle controversie nate con produttori e distributori sulle tematiche trattate. Nonostante l’album fosse palesemente osteggiato anche dalle radio, divenne comunque una pietra miliare del metal, con suoni e tracce che hanno influenzato generazioni di rockettari. Quasi tutti i brani sono piuttosto brevi, al di sotto dei 3 minuti, con un atteggiamento più tipico del punk hardcore, caratterizzate soprattutto dalle soluzioni batteristiche di Dave Lombardo. Spiccano fra tutte la traccia d’apertura Angel of Death, Jesus Saves e Raining Blood.

6. Pantera, Vulgar Display of Power

Pubblicato nel 1992, Vulgar Display of Power è il sesto album dei Pantera e, a detta degli stessi membri, quello che ha definito al meglio il sound della band. Già le prime quattro tracce mettono subito in chiaro le cose: si tratta di metal nel senso più completo ed esemplificativo. Mouth of War, A New Level, Walk e Fucking Hostile diventeranno tutte un marchio di fabbrica dei Pantera.

7. Anthrax, State of Euphoria

A nostro avviso, gli Anthrax sono un ascolto imprescindibile se si vuole conoscere il metal, ma onestamente è difficile indicare un album piuttosto che un altro. Abbiamo scelto il quarto lavoro della band, State of Euphoria, pubblicato nel 1988, soprattutto per la presenza di tre tracce che, otre ad essere rappresentative di certi aspetti della band, possono anche costituire una via di accesso per chi volesse avvicinarsi al genere: parliamo della traccia di apertura Be All, End All, di Who Cares Wins e della più celebre Antisocial.

8. Saxon, Unleash the Beast

Ci sono band che toccano l’apice della produzione già nell’album di esordio… e poi ci sono i Saxon, band nata nel 1975, che pubblica Unleash the Beast come tredicesimo album nel 1997. Indubbiamente anche le produzioni precedenti erano interessanti, e i Saxon si sono sempre dimostrati molto coinvolgenti nelle loro performance live. Ma è in Unleash the Beast che raggiungono il vero sound metal che ci aspetteremmo da una band di questo lignaggio, in particolare nelle tracce Terminal Velocity, Circle of Light, The Thin Red Line e The Preacher.

9. Tool, Lateralus

Pubblicato nel 2001, questo terzo album dei Tool sfugge a un’etichetta univocamente accettata: è stato definito progressive, art rock… e infine anche metal. Indubbiamente le tracce presentano tempi dispari, cambi frequenti di tempo e brani della durata di 8, 10, 11 minuti… Tuttavia sono presenti a nostro avviso chiari elementi del linguaggio metal e, se visto in questa prospettiva, è decisamente un gran bel disco metal, che ci sembra la cosa più importante! Schism, Parabola e Lateralus sono i tre brani di punta.

10. Judas Priest, Painkiller

Pubblicato nel 1990, Painkiller è un altro esempio di rinascita di una band attiva fin dal 1969. Questo album, il loro dodicesimo, è considerato il più rappresentativo ed è sicuramente il più metal. La title track è praticamente un inno per gli appassionati del genere. Ma sono molte le tracce degne di nota, da Hell Patrol a Night Crawler, da Between the Hammer and the Anvil alla ballata A Touch of Evil.

Roberto Cruciani

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