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Gli album più significativi del grunge, alcune proposte di ascolto oltre ai soliti noti

In questo articolo abbiamo voluto indicarvi quelli che per noi sono gli album più significativi del grunge, pur sapendo che l’elenco sarà incompleto. Tenete sempre presente che si tratta soprattutto di una proposta di ascolto di buona musica da scoprire o riscoprire! E immediatamente una domanda scomoda è sorta prepotentemente: ma il grunge è davvero un genere musicale?

Da un punto di vista stilistico, infatti, la maggior parte delle band associate al grunge hanno fatto semplicemente del buon rock e, in alcuni casi, hanno poi preso direzioni che sarebbe difficile definire grunge. Il termine grunge nasce per indicare in realtà la produzione di una scena musicale specifica, quella dell’area di Seattle, tra la metà degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta. Seattle è una città portuale sulla costa occidentale degli Stati Uniti, nello stato di Washington, a due passi dal confine con il Canada e poco a nord di Portland e della California. Tutta questa area ha trovato un punto di riferimento importante a metà degli anni Ottanta proprio nella città di Seattle. Lì si crea una vera e propria scena musicale, con band che si mescolano e rimescolano, musicisti che collaborano e hanno la possibilità di esibirsi in locali e festival.

Nasce anche un’etichetta discografica, la Sub Pop Records, che comincia a produrre gli album delle band di tutta quell’area. L’interpretazione del rock delle band di Seattle elimina le tastiere e gli orpelli tanto cari alla musica degli anni Ottanta, per tornare a un rock fatto di power trio composti da chitarra, basso e batteria, ispirati in generale al rock sperimentale, venato di sonorità punk e metal. E lo stile che ne deriva permea tutte le band nate in questa fucina, per poi influenzare il rock a livello mondiale. Quando poi la Sub Pop Records ottiene i primi successi commerciali, in particolare con i Mudhoney, nasce la definizione di grunge, che ben presto diventa uno standard di riferimento per chiunque voglia fare rock. Il 1994, esattamente 30 anni fa, segna il culmine del Seattle sound, ma anche in qualche modo l’inizio del declino del grunge che, nelle parole di Kurt Cobain, si trasforma in moda, perdendo i tratti genuini degli inizi.

Per queste ragioni, noi abbiamo scelto di limitarci a raccontarvi la scena musicale di Seattle attraverso la selezione di album che segue, pur sapendo di escludere importanti band spesso associate al grunge che però nascono in contesti geografici e storici diversi.

Ma se da una parte il grunge non si può definire propriamente un genere musicale, non si può però negare che ci ha regalato album incredibili e interpreti importanti, soprattutto alle voci (si pensi a Eddie Vedder o a Chris Cornell) e alla batteria (si pensi ad esempio a Dave Grohl). È proprio nelle soluzioni delle sezioni ritmiche a nostro avviso che il grunge è riuscito e portare freschezza nuova in tutto il mondo del rock.

Mudhoney, Superfuzz Bigmuff

I Mudhoney nascono a Seattle nel 1988, dalle ceneri dei Green River, formazione in cui militavano anche membri dei futuri Pearl Jam. Pur apparendo più pesanti rispetto a gran parte delle band grunge, il loro sound grezzo è stato di riferimento per molti artisti della scena di Seattle. Superfuzz Bigmuff è il loro primo EP, pubblicato nel 1988 dalla Sub Pop Records e registrato negli studi di Jack Endino, già chitarrista negli Skin Yard. Il successo di questo album ha fatto da apripista per tutto il mondo del grunge.

Love Battery, Between the Eyes

Band poco nota al grande pubblico, i Love Battery sono però molto considerati dagli amanti del grunge. Formati nel 1989 a Seattle, sono un classico esempio di band che ha mescolato e rimescolato musicisti appartenenti alla scena musicale locale. Il loro singolo Between the Eyes è stato pubblicato dalla Sub Pop Records nel 1989, mentre l’album esteso con lo stesso titolo è del 1991.

Babes in Toyland, Fontanelle

Band schiettamente grunge tutta al femminile, fondata da Kat Bjelland nel 1987. La chitarrista fondatrice è nata in realtà in Oregon, ma si è trasferita da giovane a Portland per studio, dove ha conosciuto Courtney Love e ha fatto parte della scena musicale dell’area di Seattle. Il primo album della band, Spanking Machine, è stato prodotto da Jack Endino e pubblicato da un’etichetta di Minneapolis. Noi abbiamo scelto il secondo album della band, Fontanelle, sicuramente più rappresentativo, pubblicato da una major nel 1992. Per chi conosce solo le Hole come esempio di grunge al femminile, le Babes in Toyland saranno una piacevole sorpresa!

Pearl Jam, Ten

Primo album in studio dei Pearl Jam, che davvero non avrebbero bisogno di alcuna presentazione, pubblicato nel 1991, un anno dopo la formazione del gruppo a Seattle. Ten è l’album di esordio perfetto, che qualsiasi band o produttore sognerebbe, con brani come Once, Even Flow, Alive, Jeremy: tutte potenziali hit inanellate una dietro l’altra! Il tutto con una grande energia rock, la voce straordinaria di Eddie Vedder e le soluzioni ritmiche fresche e frizzanti del batterista Matt Cameron.

Soundgarden, Badmotorfinger

Altra band monumentale del movimento grunge e altro album del 1991. I Soundgarden si formano nel 1984 a Seattle. Il loro primo album, Ultramega Ok, viene prodotto dalla Sub Pop Records in collaborazione con la SST Records, etichetta californiana del chitarrista dei Black Flag, band che non a caso viene spesso indicata come un punto di riferimento per i gruppi della scena di Seattle. Come per i Pearl Jam, è difficile scegliere un album della produzione dei Soundgarden. Noi abbiamo scelto Badmotorfinger, il loro terzo album, per l’importanza che a nostro parere ha avuto nella storia del grunge e del rock in generale. Anche qui troviamo una serie di brani strepitosi, da Rusty Cage a Outshined, da Jesus Christ Pose a Holy Water. E anche qui troviamo una delle voci migliori del rock, Chris Cornell, insieme alle soluzioni ritmiche fresche ed energetiche, registrate guarda caso ancora dal batterista Matt Cameron.

Temple of the Dog, Temple of the Dog

Ancora un altro grande album rock pubblicato nel 1991, e ancora un altro esempio di come i musicisti della scena di Seattle si mescolavano in collaborazioni e progetti paralleli. I Temple of the Dog nascono come band tributo voluta da Chris Cornell per l’amico recentemente scomparso Andrew Wood, già cantante in due band fondamentali della scena grunge: i Mulfunkshun e i Mother Love Bone. La band vede la collaborazione di molti protagonisti del grunge, tra cui lo stesso Chris Cornell alla voce, Eddie Vedder alle seconde voci e voce principale in alcuni brani, Matt Cameron alla batteria, insieme a praticamente tutti i Pearl Jam. Il loro unico album in studio, Temple of the Dog, contiene brani meravigliosi come Say Hello 2 Heaven, Hunger Strike, Pushin’ Forward Back e Call Me a Dog.

Alice in Chains, Dirt

Gli Alice in Chains si sono formati a Seattle nel 1987, divenendo rapidamente una delle band di punta del grunge, con un sound più orientato verso il metal che verso il punk, soprattutto nelle chitarre. Dirt è il loro secondo album, pubblicato nel 1992. Anche qui troviamo un gran lavoro alla voce del cantante Jerry Cantrell, che è anche chitarrista solista, e della sezione ritmica, con Sean Kinney alla batteria e Mike Starr al basso. L’album contiene alcuni grandi classici del grunge, come The Bones, Down in a Hole, Rooster, la title track Dirt, Angry Chair.

Stone Temple Pilots, Core

Gli Stone Temple Pilots sono una band californiana, di San Diego, formata nel 1989. Il loro album di debutto, Core, pubblicato nel 1992, ebbe grande successo, ergendoli subito tra i paladini del grunge. Nelle produzioni sucecssive, gli Stone Temple Pilots si distanziarono dal grunge in senso stretto, ma Core è indubbiamente una pietra miliare del movimento della scena di Seattle, con brani come Dead & Bloated, Sex Type Thing, Wicked Garden, Creep, Plush… Nel video che vi proponiamo, gli Stone Temple Pilots eseguono nel 2020 l’intero album live in uno studio di registrazione in California, con Jeff Gutt alla voce, dopo la morte del primo cantante Scott Weiland e poi anche di Chester Bennington che lo aveva sostituito.

Mad Season, Above

Above è l’unico album pubblicato, nel 1995, dai Mad Season, band creata nel 1994 dalla collaborazione di una serie di musicisti della scena musicale di Seattle. Sulla carta, potrebbe apparire un’operazione commerciale per cavalcare l’onda del grunge. Ma l’album merita assolutamente di essere ascoltato e valutato per i capolavori che contiene: la traccia di apertura Wake Up, I Don’t Know Anything, Long Gone Day (con la partecipazione alla voce di Mark Lanegan, cantante degli Screaming Trees).

Screaming Trees, Sweet Oblivion

Non proprio originari di Seattle, ma comunque dello stato di Washington, gli Screaming Trees sono considerati tra i pionieri del sound del grunge. Fondati nel 1984, hanno pubblicato ben tre album con la californiana SST Records prima di approdare ai contratti con le major. Sweet Oblivion è il loro sesto album in studio, pubblicato nel 1992, e uno dei loro maggiori successi. Pur presentando chitarre con distorsioni meno pesanti rispetto alla media delle band grunge, l’atmosfera che si respira in tutto l’album è indubbiamente grunge. Il brano di punta è senza dubbio Nearly Lost You.

Mark Lanegan, The Winding Sheet

Mark Lanegan, voce degli Screaming Trees e per un breve periodo anche dei Queens of the Stone Age, è anche autore di una prolifica carriera solista, sempre legata al mondo del grunge. The Winding Sheet è il primo album da solista, pubblicato per la Sub Pop Records nel 1990. L’album vede la partecipazione di molti protagonisti della scena di Seattle, da Kurt Cobain e Krist Novoselic dei Nirvana, a Jack Endino degli Skin Yard, a Marck Pickerel degli Screaming Trees. Caratterizzato dall’uso predominante di chitarre acustiche, The Winding Sheet è un album oscuro, ma grunge nella sua essenza. Da notare la cover di Where Did You Sleep Last Night, brano inciso nel 1944 dal bluesman Leadbelly e successivamente ripreso da Kurt Cobain nel celebre unplugged dei Nirvana.

Nirvana, Nevermind

E per finire, in questa selezione non potevano mancare gli altri mostri sacri del grunge, i Nirvana di Kurt Cobain. Formati nel 1987 ad Aberdeen, nello stato di Washington, a quasi 200 km da Seattle, i Nirvana sono stati prodotti inizialmente da Jack Endino e dalla Sub Pop Records con il loro album di esordio Bleach del 1989. Noi però abbiamo scelto il loro secondo album, Nevermind, del 1991, quello con la copertina forse più iconica di tutto il movimento grunge! Anche qui siamo di fronte a un album in cui si susseguono hit che hanno fatto la storia, una dopo l’altra: praticamente non c’è un solo brano dell’album che non sia diventato un inno della scena musicale di Seattle. E parte del merito va, a nostro modo di vedere, alla batteria di Dave Grohl, entrato nella band nel 1990.

https://www.youtube.com/playlist?list=PLD2955310D784B02B

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Roberto Cruciani

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