Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, ci si ritrova spesso a fare bilanci, e questo vale anche per la musica. Allora proviamo a vedere quali sono stati gli album pubblicati in Italia nel 2024 per farci un’idea dello stato di salute della musica qui da noi. Direi subito che la quantità delle proposte ci presenta un panorama vivace e attivo, a dispetto dei continui piagnistei delle grandi etichette che si lamentano della stagnazione del mercato: stagnazione, permettetemi di dirlo, che in gran parte hanno causato loro stesse… Ma ciò che appare anche positivo è la grande varietà e la qualità delle produzioni discografiche, soprattutto di quelle più lontane dai riflettori, quelle delle piccole etichette o addirittura indipendenti. E questo, a mio modo di vedere, è un ottimo segnale!
Come avrete capito, in questo articolo intendo presentarvi principalmente gli album meno “commerciali”, di cui difficilmente avrete sentito parlare, poco pubblicizzati, ma che meriterebbero ben altra visibilità. Per quanto riguarda invece le produzioni più in linea con la definizione di mainstream, vi segnalo l’uscita di pochi giorni fa del nuovo album di Vinicio Capossela, Sciusten festen n. 1965. I La Crus, band di cui non si sentiva parlare da tempo, tornano quest’anno con Proteggimi da ciò che voglio, un album che definirei di “pop intelligente”.
Anche i Sud Sound System hanno pubblicato un album nel 2024, intitolato Intelligenza naturale. I Tre Allegri Ragazzi Morti tornano quest’anno, sempre dietro le loro maschere, con Garage Pordenone, un album che strizza l’occhio a un rock sbarazzino, rimanendo fedele allo stile tipico della band. Questo è stato anche un anno di celebrazioni per i CCCP – Fedeli alla linea, che infatti hanno pubblicato Altro che nuovo: dal titolo stesso si capisce che non si tratta però di brani nuovi, quanto invece di rivisitazioni di vecchie glorie. Un discorso simile vale anche per i Gang, che hanno pubblicato Fra silenzi e spari, album che si inserisce nell’operazione di recupero dei brani già incisi precedentemente e che rischiavano di non essere più pubblicati. Qui i fratelli Severini riarrangiano alcuni loro classici e li pubblicano con un’operazione di crowdfunding.
Annie Barbazza, grande promessa del prog, ha pubblicato Annie’s Playlist 3, con sue interpretazioni live di brani famosi di altri artisti. Il prog, in particolare, si è dimostrato particolarmente vivace, come abbiamo già visto nell’articolo Il prog italiano di oggi. A parte gli album che vedremo fra poco, ci sono alcune interessantissime uscite quest’anno: Le Orme, con Il leone e la bandiera, gli Alphataurus, con 2084: viaggio nel nulla, i Semiramis, con La fine non esiste e i Nuova Era, con 20000 leghe sotto i mari. L’elenco che segue non pretende certo di essere esaustivo, ma per limitare un po’ le omissioni vale la pena segnalare anche alcuni album usciti quest’anno che per motivi di spazio non ho potuto inserire.
L’italo-congolese Laryssa Kim ha pubblicato Contezza, il suo secondo album, caratterizzato da un pop sperimentale ricco di elettronica, tastiere e voci oniriche e ipnotiche. La Menade, band femminile di Roma, ha pubblicato Reversum, con la sua tipica formula di rock originale che fonde metal e dark, con una spruzzata di elettronica. A Sparkle on the Water è invece il titolo dell’album del 2024 dei Pinhdar, un duo dalle sonorità oscure che si muovono tra dark e new wave, tra trip hop e dark pop, con evidenti richiami agli anni Ottanta, prodotti a dire la verità da un’etichetta discografica inglese.
Sempre sperimentale, ma in ambito più psichedelico, troviamo Apocalypse is God’s Spoiler di Juju, pseudonimo del polistrumentista siciliano Gioele Valenti. I Date at Midnight suonano invece dark goth e hanno prodotto quest’anno un buon album dal titolo Fading into this Grace. Per finire, cambiando completamente genere, vi segnalo anche l’album jazz Unexpected di Linda Gambino, probabilmente la proposta discografica italiana più interessante di quest’anno in ambito jazz.
Partiamo subito con l’ambito del prog, che quest’anno è stato particolarmente ricco di proposte interessanti. Pubblicato ad agosto, Hopium è l’ottavo album in studio dei Kingcrow, band italiana che si è guadagnata negli anni un seguito più che discreto all’estero, mentre qui da noi è immeritatamente poco conosciuta. Il loro stile fonde progressive e hard rock, e riescono sempre a pubblicare album ben prodotti e di alta qualità. Kintsugi è la traccia di apertura di Hopium e quello che segue è il video ufficiale.
I Presence sono una band di progressive metal di Napoli, un power trio dalle sonorità dark con la voce inconfondibile di Sophya Baccini. Dopo otto anni dall’ultima loro pubblicazione, tornano con Them, settimo album in studio, uscito a luglio del 2024. Un album tutto da ascoltare, con una title track che è una splendida suite di oltre 23 minuti. If You Dare è invece la traccia che chiude l’album.
Ancora un album progressive, uscito a gennaio del 2024, con il tipico stile prog sinfonico degli Ellesmere. Stranger Skies è una produzione di tutto rispetto, con diverse partecipazioni internazionali, anche di nomi importanti, come John Hackett e David Jackson. È a suo modo un concept album, incentrato sui viaggi alla scoperta di mondi inesplorati. La quinta traccia è la title track Stranger Skies.
Usciamo dal panorama prog e cominciamo a vedere cosa altro offre la scena musicale italiana. Se cercate un album allegro e spensierato… be’, non è questo. Ma se cercate un buon album made in Italy, che reggerebbe bene il confronto anche nel panorama internazionale, allora Midnight Again degli A Toys Orchestra è perfetto. Pubblicato a marzo di quest’anno, contiene tutti bellissimi brani, malinconici a modo loro, che si muovono tra il rock e il pop. Goodbye Day è la terza traccia, di cui vi propongo il video ufficiale.
Album di esordio molto interessante per la toscana Sara Parigi. Il suo sound si muove tra elettronica e cantautorato, tra riferimenti a Cristina Donà e ammiccamenti alla Bjork delle prime produzioni. L’album, pubblicato quest’anno, è stato anticipato dall’uscita di un video a dicembre 2023 della terza traccia Rive.
Pubblicato ad aprile del 2024, Adrift è un album piuttosto sperimentale, ma di fondo comunque cantautorale. Gli Uncle Muff ci propongono qui diverse idee musicali interessanti, quindi si tratta di un album ben diverso dalle solite, prevedibili, stereotipate litanie del mainstream. La traccia di chiusura dell’album è House in the Water.
Uscito a maggio di quest’anno, Terzo è, ovviamente, il terzo album di questa interessantissima band, capitanata dall’americano Mike Watt, ex bassista e co-fondatore dei Minutemen. Si tratta però di un prodotto italiano, innanzitutto perché gli altri due componenti del trio sono gli italianissimi Stefano Pilia e Paolo Mongardi, ma anche perché le registrazioni dei loro album avvengono sempre in Italia. Pedro Ten-Four è l’estratto che ho scelto per darvi un’idea dell’interessante sperimentazione di questo trio.
Doppia cassa alternata a parti di batteria più “rilassate”, due bassi, una chitarra psichedelica e una voce in stile Siouxsie: queste sono le caratteristiche principali di questa band torinese. Fire Blades from the Tomb è il primo LP del Ponte del Diavolo, dopo la pubblicazione di diversi extended plays. Uscito a febbraio, l’album ci porta in un mondo colorato di doom metal e riferimenti esoterici. Demone è la traccia di apertura.
Ex duo composto dal chitarrista Paolo Roberto Pianezza e dalla contrabbassista Francesca Alinovi, sono stati conosciuti per molto tempo come Lovesick Duo, ma hanno recentemente cambiato il nome dopo l’inserimento ufficiale nella band del violinista e percussionista Alessandro Cosentino. Sempre fedeli a uno stile tra country e rock’n’roll, o come dicono loro “western swing”, hanno pubblicato a giugno questo Remember my Name, sicuramente un “unicum” nel panorama italiano, di grande qualità. Di seguito, il video ufficiale della title track Remember my Name.
Band psichedelica nata nel 2018, i Frank Never Dies hanno pubblicato a marzo il loro secondo LP Red Moon Rising. L’album è caratterizzato da atmosfere ipnotiche e sonorità che ci avvolgono in una spirale verso mondi che hanno il sapore della musica cosmica e dello space rock. Questo è il video ufficiale della title track dell’album.
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