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Gli assoli di basso da conoscere assolutamente: Jethro Tull, Jeff Beck, Mohini Dey…

Fra tutti gli strumenti di una band il basso è in genere considerato importante solo per quanto riguarda il groove e la base ritmico-armonica. A volte però i bassisti emergono, regalandoci parti solistiche in grado di valorizzare i brani e spettinarci i capelli: eccovi allora un elenco degli assoli di basso da conoscere assolutamente. L’evoluzione della tecnica bassistica negli ultimi decenni ha portato alla ribalta molti strumentisti super tecnici, soprattutto nelle versioni live di brani più o meno famosi che si trovano in gran quantità su Youtube.

Per ridurre il campo, quindi, ci siamo concentrati sugli assoli registrati su vinile o cd, dando maggior risalto agli assoli incisi in studio, quelli che fanno parte integrante del brano originale. Ci saranno anche esempi di versioni pubblicate su album live, visto che molti bassisti hanno spesso dichiarato di detestare gli assoli di basso, ma alcuni hanno poi concesso qualcosa durante i concerti… Ma precisiamo che qui ci occupiamo di veri e propri assoli, non di groove o stacchi, per quanto eccezionali possano essere, come nel caso di John Entwistle degli Who in My Generation o di Geddy Lee dei Rush in YYZ. Quelle che vi presentiamo sono parti di basso con una struttura e uno sviluppo, spesso abbellite da incredibili dimostrazioni di tecnica. In molti casi, si potrebbe pensare a una linea di basso come un grande assolo continuo, dall’inizio alla fine: vengono in mente esempi come la linea di Jack Bruce in Apostrophe di Frank Zappa, o quella di Jack Casady in Somebody to Love dei Jefferson Airplane, tanto per citarne qualcuno. Per questo quando parte un assolo di basso è necessario segnalarlo in maniera netta, il che spesso richiede una notevole perizia tecnica.

Jethro Tull, Bourée

Pubblicato nell’album Stand Up del 1969, Bourée è un brano dei Jethro Tull che presenta un fantastico assolo di basso già nella versione originale registrata in studio. Qui il bassista è Glenn Cornick, componente storico e originario della band prog inglese. Lo sviluppo dell’assolo da walking bass a solo melodico sarebbe già abbastanza per un buon passaggio solista. Ma la conclusione della parte con una serie di bicordi sincopati impreziosisce l’assolo di tecnica e gusto. Pare che anche il grande Jaco Pastorius lo abbia definito “l’assolo di basso per eccellenza”! Il video che vi proponiamo è di un live del 1969 per una televisione francese. Nonostante qualche problema di sinc tra l’audio e le immagini, si tratta di uno dei rari esempi in cui si vede effettivamente Glenn Cornick eseguire l’assolo, anche nella parte con i bicordi.

Jeff Beck, Cause We’ve Ended As Lovers

Scritta da Stevie Wonder proprio per Jeff Beck, Cause We’ve Ended As Lovers è contenuta nell’album Blow By Blow del 1975, ed è rimasta nella scaletta dei concerti di Jeff Beck fino alla sua morte. Era più o meno il 2007 quando il chitarrista chiamò a suonare con lui in tour la appena ventenne bassista Tal Wilkenfeld, insieme a Vinnie Colaiuta alla batteria: una sezione ritmica sensazionale! Tal Wilkenfeld è un concentrato di tecnica sopraffina e gusto, e in questa esecuzione ci regala un gioiello di assolo che è rimasto nella storia, contribuendo a portarla alla ribalta. Fortunatamente per noi, un concerto del tour del 2008 è stato pubblicato su cd e su dvd: Live at Ronnie Scott’s, appunto nel 2008. Proprio da questo dvd è tratto il video qui sotto.

Jaco Pastorius, (Used to Be A) Cha-Cha

Jaco Pastorius… e non c’è nulla da aggiungere. Il re indiscusso dell’evoluzione del basso elettrico moderno ci ha regalato una quantità di assoli straordinari, sia negli album da solista che con i Weather Report. Questo brano è tratto dall’album Jaco Pastorius del 1976, che contiene altri noti esempi mirabili di assoli in brani come Donna Lee o Portrait of Tracy. Abbiamo scelto una traccia un po’ meno nota, in cui l’assolo di basso è comunque ricco di tutte le caratteristiche che hanno definito lo stile inconfondibile di Jaco.

Stanley Clarke, School Days

Altro nome immancabile in un articolo dedicato ai bassisti e in particolare agli assoli di basso è certamente Stanley Clarke. In questo suo classico, title track dell’album School Days del 1976, troviamo tutto il suono e la tecnica che contraddistingue l’inconfondibile stile di Stanley Clarke, dall’uso dei bicordi in strumming allo slap, dalla dinamica agli armonici, fino all’assolo, che parte intorno ai 2 minuti e 20 secondi, con il suo sound tipico caratterizzato da un forte attacco delle note e una velocità di esecuzione supersonica.

Marcus Miller, Scoop

Ancora un timbro inconfondibile per uno dei grandi guru del groove e in particolare dello slap. Scoop, tratta dall’album The Sun Don’t Lie del 1993, è un esempio celebre tra i bassisti, non solo per l’incredibile linea di slap, densissima di groove e tono, ma anche per l’assolo di basso, che parte a 2 minuti e 25 secondi. Ricco di gusto e timbro, si sviluppa per quasi due minuti tra passaggi slap e rapide cavalcate suonate a due dita con la mano destra.

Jr Walker and the All Stars, Mutiny

Mutiny è una traccia dell’album Road Runner, pubblicato nel 1966 dalla band Jr Walker and the All Stars, composta dai Funk Brothers con la partecipazione di Jr Walker e dell’intramontabile James Jamerson al basso. James Jamerson è l’eroe indiscusso della motown: lo troviamo nelle registrazioni di centinaia di successi del genere, e con il suo stile ha influenzato gran parte anche dei bassisti rock successivi. Quello inciso in Mutiny è l’unico assolo di basso che abbia mai registrato.

Dream Theater, Dance of Eternity

Ci spostiamo decisamente in ambito prog-metal con il velocissimo assolo di basso di John Myung sulla traccia Dance of Eternity tratta da Metropolis Part 2: Scenes From a Memory, pubblicato nel 1999 dagli iper tecnici Dream Theater. Il livello di difficoltà tecnica di un brano standard dei Dream Theater è già di per sé molto al di sopra delle umane capacità di tanti ottimi musicisti. Si potrebbe dire quindi che ogni linea di basso sia un costante assolo dall’inizio alla fine… perciò vi indichiamo che il vero e proprio assolo parte a 2 minuti e 55 secondi: è piuttosto breve, ma… cosa altro c’era da dire?

The Mars Volta, Day of the Baphomets

Il panorama metal e prog-metal fornisce diversi esempi di assoli di basso, da Sting of the Bumblebee dei Manowar con Joey DeMaio al basso nell’album Kings of Metal del 1988, al breve ma intenso assolo di Cliff Burton dei Metallica in Anesthesia (Pulling Teeth) incluso in Kill ’Em All del 1983. Qui abbiamo deciso invece di proporvi qualcosa di meno noto, certi che per molti sarà una scoperta. L’intro di Day of the Baphomets dei Mars Volta, tratto da Amputechture del 2006, dà spazio al bassista Juan Alderete per mettere in mostra delle invidiabili capacità tecniche. L’assolo è inoltre ben sviluppato: ascoltare per credere…

Béla Fleck and the Flecktones, The Sinister Minister

Qui il bassista è Victor Wooten, uno degli eroi delle quattro corde più innovativo ed emozionante degli ultimi decenni, inventore fra le altre cose della tecnica del “double thumb” per lo slap (se non siete bassisti ignorate queste parole arcane…). Ci sono centinaia di assoli interessantissimi di Wooten incisi con questo o quell’artista o negli album solisti. Noi abbiamo pensato di andare un po’ indietro nella storia e ritirare fuori qualcosa che alcuni di voi potrebbero non conoscere, dal suo periodo con i Béla Fleck and the Flecktones. Una band iper tecnica, che faceva prevalentemente fusion, ma con l’uso del banjo, che gli valse la partecipazione al Newport Folk Festival. Una band che aveva come arma (ben poco) segreta un bassista di nome Victor Wooten. The Sinister Minister è un brano contenuto nell’album del 1990 Bela Fleck and the Flecktones.

Mohini Dey, Emotion

Il panorama jazz e fusion abbonda di bassisti fenomenali, autori di assoli a dir poco impressionanti: da Hadrien Feraud (ad esempio in Aftertouch con i Chick Corea Five Trios) a Richard Bona (ad esempio in Bona Fortuna con gli Zawinul Syndicate), da John Patitucci (ad esempio in My Summer Vacation) a Gary Willis (ad esempio in Armageddon Blues). Ma abbiamo scelto di sacrificarli tutti per lasciare spazio a un giovane e ancora troppo poco conosciuto talento del basso, direttamente dall’India: Mohini Dey. In questo suo album omonimo del 2018 è accompagnata da musicisti straordinari, come Narada Michael Walden e Simon Phillips, e ci regala assoli davvero al limite delle umane possibilità. L’album tende al prog-jazz, variando molto da brano a brano. Abbiamo scelto la traccia Emotion, dove l’assolo di basso lettelarmente “parla” da solo!

Roberto Cruciani

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