Tornano guaine e bustini modellanti: l’intimo ora scopre le donne normali

Pubblicato il 15 Settembre 2010 - 09:16 OLTRE 6 MESI FA

Alisson Le Borges nella collezione modellante di Intimissimi

La parola “guaina”, fuori dal mondo delle costruzioni, evoca una femminilità antica, fino a poco tempo fa in disuso: body color carne e corsetti, roba da nonna, capi che trovavi solo nelle mercerie del centro, quelle con le luci al neon nelle vetrine e le insegne scolorite dal tempo.

Ma la moda, sempre pronta a reinventarsi e a rovesciare vecchi luoghi comuni, sembra decisa a riscoprire l’intimo di una volta, dando vita a una serie di linee “modellanti”, o “shaping”, che fa più international. E a farlo non sono (solo) le case di haute couture, ma quelle che hanno negozi in ogni strada cittadina, che si rivolgono a tutte le donne con i loro prezzi abbordabili: Yamamay, Intimissimi, Golden Point, sembra che si siano messe d’accordo a lanciare all’unisono il trend.

Ma non pensate che siano linee destinate a donne molto mature, o meglio, non solo a loro. Basta guardare la campagna stampa: Intimissimi punta su cartelloni in cui compare, in tutta la sua mordibidezza di forme, Alisson Le Borges, splendida modella e nipote dell’attore Alain Delon. Yamamay punta su modelle internazionali ma dai volti familiari.

La nuova tendenza è presto detta: meglio contenere, modellare le forme piuttosto che rincorrere canoni estetici impossibili. Basta slip a vita bassa, ora anche le curve delle donne sopra la 42 sono sdoganate nei negozi pret a porter. I modelli: pizzo contenitivo color carne o nero, sottovesti seconda pelle, bustini strizzavita, reggiseni contenitivi, body poco sgambati, guaine che sfinano le cosce.

Non per sedurre però: non ci sono fantasie, fiocchi o nastri. La novità è che questo intimo è pensato per le donne e basta e risponde ai loro problemi di sempre: come faccio a infilarmi in un tubino se in vita si vede il segno di soliti slip a vita bassa? Difficile, insomma, che un’adolescente possa essere tentata da modelli simili, anche se in carne, l’impressione è che queste case abbiano deciso di puntare su un target finora parecchio trascurato dai brand a basso costo: le donne sopra i 40 anni, magari dalle forme ammorbidite da un paio di gravidanze e che non hanno tempo di andare in palestra a rafforzare gli addominali. Quelle che a pranzo mangiano un panino e la cena la preparano per quattro persone, e quindi non hanno tempo di cucinarsi a parte i fagiolini lessi. Insomma: sembra che i grandi marchi siano accorti delle donne normali.