FORLI’ – Un italiano su otto manda sms o parla al telefono mentre guida. Lo fa nonostante sia vietato. Lo fa soprattutto dove è più pericoloso: in città, dove c’è più traffico, più stimoli e dove il costante fermarsi e ripartire renderebbero necessario casomai un supplemento di concentrazione.
La media nazionale di chi parla al telefono alla guida è infatti del 12,4% secondo un monitoraggio svolto dall’Asaps, Associazione sostenitori Polstrada. Le punte più alte a Torino e Palermo con il 14%.
Per realizzare la statistica diversi gruppi di volontari si sono piazzati su alcuni degli incroci più trafficati e hanno contato chi transitava intento ad armeggiare con il telefonino. Un conducente ogni 8 del campione usa il cellulare per comunicare a voce con altre persone o tramite i servizi di messaggeria.
Curioso: se invece dei volontari ci fossero stati i vigili i nostri Comuni avrebbero incassato qualche soldo in più. Soprattutto oggi le strade sarebbero state decisamente più sicure.
L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna di sensibilizzazione ‘Un messaggio a volte accorcia la vita’, lanciata dall’Asaps. Per la rilevazione statistica dei comportamenti illeciti sono state utilizzate persone che non appartengono alle forze di polizia, “per evitare – spiega Biserni – che si dovesse poi procedere anche alla contestazione della violazione”.
La campionatura ha ‘osservato’ in novembre e dicembre 32.650 automobilisti nelle fasce di maggiore traffico (8-9, 12-13, 18-19) e in diversi giorni feriali della settimana. “Con l’avvento delle nuove tecnologie – aggiunge il presidente dell’ Asaps – non si può più parlare soltanto di utilizzo del cellulare per conversare o messaggiare: molti utenti lo usano in ogni momento anche per navigare sulla rete, utilizzare la posta elettronica, scaricare video o giocare”. L’associazione ha già annunciato che il prossimo monitoraggio sui cellulari riguarderà i conducenti di veicoli destinati al trasporto collettivo.