La Guinness è senza dubbio una delle birre più popolari, la stout scura più famosa del mondo. Creata in Irlanda nel lontano 1759, questa birra ha deliziato i palati di molti appassionati e non solo, dato il suo gusto inconfondibile. Ancora oggi risulta essere una delle birre più in voga, forse anche troppo. Diageo, l’azienda che produce la Guinness, ha annunciato infatti che si ritroverà costretta a ridurre la quantità di fusti distribuiti nel Regno Unito, a causa di una crescente e sempre più elevata richiesta da parte dei consumatori.
Feste natalizie senza Guinness
Un duro colpo per tutti gli appassionati. Quest’anno la Guinness verrà razionata nei pub, e in molti rischiano di non poterla bere. A quanto pare, infatti, Diageo, che produce la storica birra, non riesce a soddisfare l’elevata domanda ed è costretta a ridurne la distribuzione. Questo può apparire come un paradosso: più gente beve, più birra dovrebbe essere venduta. Ma la logica del mercato impone all’azienda di doversi adeguare, scegliendo di percorrere la strada della limitazione commerciale. Per questo motivo, durante le feste, circoleranno sempre meno pinte di Guinness.
Guinness, Regno Unito a bocca asciutta
L’elevata domanda ha interessato soprattutto il mercato del Regno Unito, dove la Guinness risulta essere la birra irlandese più venduta. Negli anni questa birra ha fatto avvicinare a questo mondo una vastissima fetta di consumatori, non solo bevuta dagli appassionati “più anziani” quindi, ma anche e soprattutto da consumatori più giovani. Stando ai dati raccolti dalla società di consulenza inglese NIQ, le vendite di Guinness sono aumentate del 21% tra luglio e ottobre di quest’anno. Si tratta in realtà di una tendenza in costante crescita.
Ma perché una domanda così elevata? La causa della popolarità della Guinness tra i giovani è da rintracciare soprattutto nella considerevole spinta social. Recentemente, infatti, su TikTok è spopolata una delle tante sfide tipiche sulla piattaforma: si chiama Split the G, non è pericolosa e consiste nel bere, in un solo sorso, la giusta quantità di birra per far sì che quella rimasta divida perfettamente a metà la lettera G, che di solito è stampata sui bicchieri tradizionali in cui viene servita.