Le diete a base vegetale stanno guadagnando terreno nei paesi occidentali, con sempre più persone che riducono il consumo di carne. Le ragioni sono molteplici: motivazioni etiche, ambientali e, non meno importante, economiche, dato il crescente costo della carne. Tuttavia, uno studio recente condotto da ricercatori dell’Imperial College di Londra e pubblicato su eClinicalMedicine evidenzia un lato meno noto di questa transizione: vegetariani e vegani, in particolare nel Regno Unito, tendono a consumare più cibi ultra-processati rispetto a chi segue una dieta onnivora.
Vegetariani, vegani e cibi ultra-processati
Secondo il nutrizionista Stefano Erzegovesi, essere vegetariani o vegani non garantisce automaticamente una dieta salutare. Molti cibi ultra-processati come hamburger vegetali, formaggi vegani e snack dolci sono tecnicamente “vegani” ma ricchi di grassi, additivi e conservanti. Questo tipo di alimenti è spesso scelto per comodità o per risparmiare tempo, ma l’eccessivo consumo può comportare rischi per la salute, come un aumento dell’incidenza di diabete di tipo 2 e tumori. Lo studio sottolinea che i benefici per la salute derivanti dalla riduzione del consumo di carne rossa possono essere vanificati dal frequente consumo di questi alimenti ultra-processati.
La classificazione degli alimenti e le conseguenze
Gli studiosi utilizzano il sistema NOVA per classificare i cibi in base al loro livello di lavorazione. Il gruppo 1 comprende alimenti naturali come frutta e verdura; il gruppo 2 include cibi minimamente processati come farine e oli; il gruppo 3 copre alimenti trasformati come verdure in scatola; infine, il gruppo 4 è riservato ai cibi ultra-processati, che contengono additivi chimici e ingredienti industriali.
Questi ultimi, spesso presenti nelle diete vegetariane e vegane, sono oggetto di crescente attenzione per i loro effetti negativi sulla salute. Gli autori dello studio invitano a promuovere politiche alimentari che incoraggino il consumo di cibi meno lavorati, sottolineando l’importanza di bilanciare le diete per tutelare la salute e la sostenibilità ambientale.