Ignobel: i premi per le invenzioni e le ricerche più improbabili

La cerimonia per l’assegnazione dei premi Nobel può essere bella ed affascinante, ma anche un po’ noiosa. Decisamente meglio, per fantasia e creatività, ma non per contenuti, quella dell’Ignobel, che ogni anno assegna i premi per le invenzioni e le ricerche più inutili ed improbabili.

Ecco i vincitori delle varie categorie:

L’IgNobel per l’economia è andato ai direttori di tre istituti di credito islandesi che con il crac hanno dimostrato come le fluttuazioni dei mercati finanziari possono trasformare le piccole banche in grandi banche e viceversa, arrivando perfino a demolire l’economia di una nazione.

Il premio per la migliore idea improbabile in campo matematico è andato al governatore della Reserve Bank dello Zimbabwe, Gideon Gono, che per consentire alla popolazione locale di prendere confidenza con i grandi numeri ha fatto stampare banconote in tagli che vanno da 1 centesimo fino a 100 trilioni di dollari del Paese.

L’gnobel per la fisica è invece andato ad un gruppo di ricercatori americani che hanno spiegato il perchè le donne incinta non cadono in avanti.

Ignobel per la chimica ad un team messicano che è riuscito a creare delle pellicole di diamante con la tequila.

Premio Ignobel per la biologia al Giappone, grazie a uno studio su come ridurre del 90 per cento i rifiuti domestici attraverso i batteri contenuti nelle feci del panda gigante.

Nel settore della salute pubblica è stato premiato il reggiseno che in caso di necessità si trasforma in maschera anti-gas per due persone, mentre in campo veterinario ha vinto la dimostrazione che le mucche cui è stato dato un nome producono più latte di quelle anonime.

L’IgNobel per la letteratura è andato alla polizia irlandese, che per più di 50 volte ha multato l’automobilista più indisciplinato del Paese, tale Prawo Jazdy: peccato che anziché essere un nome e cognome Prawo Jazdy sia semplicemente il termine polacco per “patente di guida”.

Infine, il prestigioso IgNobel per la pace è stato vinto da un team svizzero che ha condotto uno studio per comprendere se sia più pericoloso essere colpiti in testa da una bottiglia di birra piena o da una vuota. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, vuota fa più male.

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