Il caso degli studenti musulmani esentati dalle lezioni sulla Divina Commedia. Per i genitori l’opera “offende l’Islam”

Due studenti di religione musulmana in una scuola media della provincia di Treviso sono stati esentati dalle lezioni sulla Divina Commedia di Dante su richiesta dei genitori. Questa decisione è stata presa perché l’opera è considerata a sfondo religioso e potrebbe risultare offensiva per i musulmani, specialmente per la rappresentazione di Maometto presente nel 28° canto dell’Inferno. Il professore, nel trattare lo studio del capolavoro della letteratura italiana, ha scritto alle famiglie dei due ragazzi che erano già esentati dall’ora di religione, chiedendo il consenso a trattare un’opera a sfondo religioso. Di fronte alla richiesta delle famiglie dei due studenti musulmani di essere esentati dallo studio di Dante, l’insegnante ha deciso di organizzare per loro un programma parallelo alternativo, dedicato a Boccaccio. La decisione di esentare i due studenti include l’assenza dai compiti in classe e dalle interrogazioni. Il professore ha spiegato che la rappresentazione di Maometto nel 28° canto dell’Inferno potrebbe essere considerata offensiva per i musulmani, poiché Dante lo descrive come un seminatore di discordie, seguendo una leggenda priva di fondamento storico.

Questa non è la prima volta che l’opera di Dante crea controversie con l’Islam, e in passato è stata oggetto di simili discussioni anche in altri paesi, come Olanda e Belgio, dove è stata addirittura ritradotta per evitare di urtare i fedeli islamici.

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Filippo Limoncelli