L’universo dei semi di cannabis è un ambito che in pochi conoscono dettagliatamente e che, per chi non è aggiornato sulla normativa attuale, può causare un moto di sorpresa.
D’altronde, sappiamo bene che questa pianta, a causa dei suoi effetti stupefacenti, è illegale in Italia, per cui la domanda sorge spontanea: come è possibile che le semenze vengano vendute liberamente?
La risposta è che questi prodotti sono legalmente acquistabili al fine di collezionarli o di preservarne le genetiche, mentre la loro coltivazione è vietata.
E, c’è da dirlo, il collezionismo in particolare è una pratica che sta conquistando sempre più appassionati del mondo della cannabis, specialmente vista la varietà che oggi è possibile trovare sui maggiori shop italiani. Alcuni semi, come quelli di Sensoryseeds, tra i più noti player del settore, infatti, sono disponibili in numerose tipologie che dimostrano quanti passi avanti abbia fatto il breeding, cioè l’allevamento in senso lato, di questa pianta.
In questo articolo descriveremo le caratteristiche delle principali tipologie di semenze di cannabis disponibili sul mercato.
Questi semi sono il prodotto di madre natura e rappresentano la forma più tradizionale di semenze di cannabis. Non sono geneticamente modificati o alterati, quindi producono sia piante maschili che femminili.
Ma perché questa specifica?
Il motivo è semplice: il genere delle piante di marijuana è una caratteristica alla quale si pone molta attenzione, in quanto solo gli esemplari femminili producono grandi quantità di infiorescenze dalle quali si ricavano i principali cannabinoidi contenuti nella pianta, ovvero quelle sostanze che, legandosi a particolari recettori presenti nel nostro corpo, causano i tipici effetti psicotropi della pianta stessa. Di conseguenza, in base al sesso si tende a fare un utilizzo differente della cannabis.
Questi semi richiedono un cambiamento nel ciclo giorno-notte per passare dalla fase di crescita alla fase di fioritura, seguendo il ritmo naturale di luce e oscurità. Per questo sono chiamati fotoperiodici, poiché, per l’appunto, il loro sviluppo dipende dalla quantità di luce che hanno a disposizione.
Anche se meno comuni, i semi regolari autofiorenti sono apprezzati per la loro praticità.
Sono modificati geneticamente per fiorire in base all’età della pianta, non al ciclo di luce. Questo significa che possono maturare indipendentemente dalle condizioni di illuminazione, rendendoli perfetti per gli ambienti che non possono garantire un ciclo di luce ottimale, come le zone più fredde con estati corte e giorni meno lunghi.
Come i semi regolari fotoperiodici, producono sia piante maschili che femminili.
Una considerazione importante: quando si parla di ‘semi modificati geneticamente’ non significa, come molti pensano, che sono stati trattati in laboratorio da ‘scienziati pazzi’ che hanno apportato cambiamenti al DNA con procedimenti invasivi e con metodologie futuristiche.
In realtà, quello che si intende è il semplice processo di selezione delle genetiche, ottenuto tramite pratiche di breeding che consistono nell’incrociare determinati esemplari con altri che possiedono le caratteristiche desiderate. In questo caso, tutto ruota attorno alla Cannabis Ruderalis, una particolare varietà tipica dei climi freddi che è in grado di fiorire indipendentemente dal fotoperiodo.
Questi semi sono geneticamente modificati per eliminare i cromosomi maschili, utilizzando tecniche di stress che causano la produzione di polline da parte di esemplari femmine che possono, così, impollinare altre femmine portando alla creazione di un DNA 100% femminile.
Di conseguenza, anche i semi generati da queste piante portano alla nascita di esemplari di questo genere. Per tale motivo, le semenze sono dette ‘femminizzate’.
Il vantaggio principale di questi semi è che i coltivatori non devono preoccuparsi di identificare e rimuovere le piante maschili, che possono impedire alle loro controparti di produrre fiori se non vengono rimosse. Come i semi regolari di cui abbiamo parlato in precedenza, i semi femminizzati fotoperiodici richiedono un cambiamento nel ciclo di luce per passare alla fase di fioritura.
I semi femminizzati autofiorenti combinano i vantaggi dei semi femminizzati con la praticità dei semi autofiorenti.
In altre parole, producono piante femmine che fioriscono in base all’età, non al ciclo di luce. Questo significa che possono produrre fiori indipendentemente dalle condizioni di illuminazione e sono particolarmente adatte per i coltivatori che desiderano un raccolto abbondante senza problemi legati al clima.
Questi semi sono stati selezionati per avere un periodo di fioritura ancora più breve rispetto agli autofiorenti.
Talvolta mantengono la necessità di un cambiamento nel ciclo di luce per passare alla fase di maturazione, ma questo processo avviene più rapidamente rispetto ad altre varietà. Nella maggior parte dei casi sono femminizzati, unendo la loro velocità di fioritura alla capacità di produrre raccolti abbondanti.
L’ampia varietà di semi di cannabis offre una vasta scelta in base alle proprie esigenze e preferenze.
I semi regolari fotoperiodici, che rappresentano la forma tradizionale, consentono di ottenere sia piante maschili che femminili, richiedendo un cambiamento nel ciclo di luce per la fioritura. D’altra parte, i semi regolari autofiorenti offrono praticità e indipendenza dalle condizioni di illuminazione, garantendo la maturazione delle piante in base all’età anziché al ciclo di luce.
I semi femminizzati fotoperiodici eliminano i cromosomi maschili, garantendo un DNA 100% femminile e semplificando il processo di coltivazione, evitando la necessità di identificare e rimuovere le piante maschili. Allo stesso modo, i semi femminizzati autofiorenti combinano la stabilità dei semi femminizzati con la praticità dell’autofioritura, permettendo alle piante di fiorire in base all’età e adattandosi a diverse condizioni di illuminazione.
Infine, i semi fast flowering offrono un periodo di fioritura ancora più breve, consentendo di ottenere raccolti abbondanti in tempi ridotti.
Questo il panorama delle semenze di cannabis disponibili sul mercato che, ricordiamo ancora una volta in chiusura, in Italia non possono essere acquistate al fine di coltivare piante, ma solo per i fini tollerati dalla normativa, vale a dire il collezionismo e la preservazione delle genetiche.
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