Il Museo del Prado di Madrid ha svelato di possedere un dipinto del maestro barocco italiano Caravaggio che sarà esposto al pubblico per la prima volta questa settimana dopo quella che il museo ha descritto come una delle più grandi scoperte nella storia dell’arte. La traccia di “Ecce Homo“, scrive Emma Pinedo di Reuters, si era persa fin dal XIX secolo per poi riemergere tre anni fa, quando il dipinto, inizialmente attribuito ad un ignoto pittore spagnolo, stava per essere venduto all’asta in Spagna per un frazione del suo valore.
Caravaggio, che morì nel 1610 poco più che trentenne dopo una vita turbolenta, era un maestro nell’uso della tecnica di illuminazione del “chiaroscuro” per far sembrare vivi i suoi soggetti. La raffigurazione di Gesù Cristo sofferente con una corona di spine fu dipinta tra il 1605 e il 1609, poco prima della morte di Caravaggio, e si ritiene sia appartenuta al re Filippo IV di Spagna. Il suo nuovo proprietario, un collezionista d’arte internazionale con sede in Spagna, ha siglato un accordo con il museo per mantenere l’opera d’arte in mostra fino a ottobre, anche se potrebbe essere prolungato poiché l’intenzione del proprietario è quella di esporla in modo permanente.
Nel 2021, la Spagna ha bloccato l’asta del dipinto dopo che gli esperti hanno suggerito che potrebbe essere stato opera di Michelangelo Merisi da Caravaggio piuttosto che di un coetaneo sconosciuto dello spagnolo Jose de Ribera del XVII secolo, che si pensava lo avesse dipinto. La professoressa di storia dell’arte Maria Cristina Terzaghi ha poi fatto risalire il dipinto ai suoi precedenti proprietari, la famiglia del politico del XIX secolo Evaristo Perez de Castro.