La Camera ha approvato, in via definitiva, il cosiddetto disegno di legge Valditara sul voto in condotta. Il provvedimento prevede diverse novità per la scuola: dalla bocciatura con il 5 in condotta al ritorno della valutazione numerica sul comportamento alle medie fino alle multe per aggressioni al personale scolastico.
Il voto, come alle superiori, sarà numerico anche alle medie. Solo alle elementari si prevede l’espressione con giudizi sintetici della valutazione periodica a decorrere dall’anno scolastico 2024/2025. Sia alle medie che alle superiori, se non si raggiunge almeno il 6 in condotta si verrà automaticamente bocciati.
Chi alle superiori otterrà il 6 avrà comunque un debito formativo e dovrà comunque sostenere un elaborato di educazione civica. Inoltre il punteggio più alto nell’ambito della fascia di attribuzione del credito scolastico potrà essere attribuito solo se il voto di comportamento assegnato è pari o superiore a nove decimi.
Tutto davvero importante e tutto davvero molto bello. La condotta, non c’è dubbio, è un elemento importante del percorso educativo.
Ma che voto in condotta dovremmo dare a uno Stato che paga una miseria gli insegnanti e che spesso li abbandona a loro stessi in Istituti fatiscenti?
A che esame di recupero dovrebbe sottoporsi quel che resta della nostra Repubblica? Bene, visti i tempi decadenti, un po’ più di severità verso la condotta degli studenti. Ora sarebbe il caso anche di dare un’occhiata sulla condotta dello Stato italiano.
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