Dopo aver investigato la situazione del progressive moderno nel panorama internazionale, oggi ci concentriamo sul prog italiano dei giorni nostri, a partire dal 2000. Come per il panorama internazionale, anche in Italia la quantità e la qualità delle produzioni discografiche fanno pensare che il prog goda di ottima salute. In questi 24 anni abbiamo assistito alla nascita e alla consacrazione di progetti e artisti nuovi, ma anche al ritorno di band che hanno contribuito alla scena del periodo d’oro del progressive italiano.
Gli Osanna, ad esempio, che nel 2009 hanno prodotto Prog Family, con la partecipazione di David Jackson dei Van der Graaf Generator, album a cui hanno fatto seguito poi altre tre uscite discografiche. Ma anche il Biglietto per l’inferno, che nel 2015 ha pubblicato Vivi. Lotta. Pensa, album che contiene reinterpretazioni di brani del loro repertorio. Anche i Semiramis provengono dritti dagli anni Settanta, e tornano proprio quest’anno con un album nuovo: La fine non esiste.
Tra gli artisti invece delle “nuove” generazioni, o perlomeno successivi agli anni Settanta e ancora attivi oggi, ce ne sono molti che non hanno trovato spazio nell’elenco che segue. Ne citerò qui alcuni che ritengo particolarmente interessanti, nella speranza di non tralasciarne troppi! Innanzitutto, una citazione d’obbligo va alla ex “pupilla” di Greg Lake Annie Barbazza.
Del suo album Vive del 2020 abbiamo già parlato nell’articolo Il rock in Italia è vivo, con i suoi riferimenti alla scena Canterbury e al mondo del Rock in Opposition. Nel 2024 ha pubblicato anche Annie’s Playlist 3, una selezione di interpretazioni live di brani di altri artisti che, come dice il titolo stesso, costituisce il terzo capitolo di una serie di album. Sempre di quest’anno è la pubblicazione dell’interessantissimo Stranger Skies degli Ellesmere, band fondata nel 2014. Alfio Costa ha pubblicato nel 2020 Frammenti e, come tastierista dei Daal insieme al batterista Davide Guidoni, ben tre album dal 2000 ad oggi: in particolare vi segnalo Dodecahedron del 2012.
Per quanto riguarda La Maschera di Cera, band attiva dal 2001, vi consiglio S.E.I. del 2020. Il Bacio della Medusa, band fondata nel 2002, ha pubblicato nel 2018 un bell’album dal titolo Seme. I milanesi Macchina Pneumatica hanno dato alla luce nel 2022 ad Appartenenza. E i Nuova Era, band fiorentina attiva dagli anni Ottanta, hanno pubblicato nel 2016 Return to the Castle e da pochi mesi il nuovo 20000 leghe sotto i mari. Per chi invece cerca gli aspetti più sperimentali e “contaminati” del prog, vi segnalo i Sailor Free, interessante progetto di David Petrosino, che nel 2012 ha pubblicato Spiritual Revolution Part One e nel 2016 Spiritual Revolution Part Two.
Iniziamo con la “vecchia guardia”. Le Orme sono una di quelle band che negli anni Settanta hanno sperimentato e contribuito in maniera importante a definire ciò che conosciamo come il sound classico del prog italiano. E oggi, nel 2024, pubblicano un bellissimo album squisitamente prog dal titolo Il leone e la bandiera, dal quale vi propongo il video ufficiale di Acqua di Luna.
Anche il Balletto di Bronzo è una band che è stata protagonista del periodo d’oro del prog italiano. Guidata dal tastierista Gianni Leone, si è sempre caratterizzata per una formazione in stile Emerson, Lake & Palmer: niente chitarre e grande spazio al virtuosismo delle tastiere. Lemures è uscito nel 2023: un bellissimo album che merita sicuramente l’ascolto da parte di tutti gli appassionati del progressive, ma anche di chi volesse avvicinarsi al genere. L’estratto che vi propongo nel video è L’emofago.
La Premiata Forneria Marconi non ha certo bisogno di presentazioni, né in Italia, né all’estero. Storica formazione degli anni Settanta, è attiva ancora oggi. Dal 2000, ha pubblicato quattro album, tra cui Dracula Opera rock nel 2005, Stati di immaginazione nel 2006 e The World nel 2015. L’ultima produzione è Ho sognato pecore elettriche, del 2021, album uscito sia in versione italiana che in inglese. La traccia di apertura è Worlds Beyond/Mondi paralleli, di cui vi propongo il video ufficiale.
Ancora una band uscita dagli anni Settanta, quando si fecero notare per il loro concetto “moderno” di prog. Nel 1973 i Metamorfosi avevano pubblicato Inferno, album esplicitamente ispirato alla Divina Commedia. E in tempi recenti hanno portato avanti questa idea, chiudendo la trilogia con Paradiso, del 2004, e infine con Purgatorio, uscito nel 2014. La seconda traccia di quest’ultimo album è Catone.
Altra band uscita dal periodo d’oro del prog italiano, gli Alphataurus si sono riuniti, dopo un periodo di scioglimento, intorno al 2010. 2084: viaggio nel nulla è il loro recentissimo album, pubblicato pochi mesi fa: un concept album futuristico e distopico, da cui ho estratto la traccia di apertura, Pista 6.
Arriviamo ora alle realtà più “giovani”, con i pescaresi Areknamés. Influenzati dalla scena Canterbury accanto a band come i Van der Graaf Generator, hanno esordito nel 2003 con l’album Areknamés, seguito nel 2006 da Love Hate Round Trip. In Case of Loss è il loro terzo album in studio, pubblicato nel 2010. Beached è la traccia di apertura.
I Kingcrow sono una di quelle band italiane che riscuotono un grande successo all’estero e rimangono poco conosciute in patria. Con il loro stile che fonde il progressive con l’hard rock, hanno all’attivo ben otto album dal 1996 ad oggi. L’ultimo, Hopium, è peraltro molto recente, pubblicato ad agosto 2024. Qui però vi propongo l’ascolto di Father, traccia estratta dall’album precedente The Persistence del 2018.
Gli O.A.K. (Oscillazioni Alkemico Kreative), guidati da Jerry Cutillo, sono una band probabilmente già nota agli appassionati di progressive italiano. Nella loro storia ed evoluzione hanno spesso collaborato con figure di rilievo del prog internazionale. Anche in Lucid Dream and the Spectre of Nikola Tesla, album del 2022, troviamo la partecipazione di David Jackson ai sax, Jonathan Noyce, ex Jethro Tull, al basso, Alex Elena, batterista che a 17 anni ha registrato per Bruce Dickinson, oltre a Dorie Jackson, figlia di David, Laura Piazzai e Olja Karpova, in arte Dikajee, alle voci. The Comet and the Dreamer è la traccia che ho estratto dall’album, con un duetto in cui la voce femminile è appunto di Olja Karpova.
Elisa Montaldo si è guadagnata un ruolo di spicco nella scena prog italiana delle “nuove leve” come tastierista della band Il Tempio delle Clessidre, fondata nel 2006. Con loro ha pubblicato diversi album, tra i quali vi consiglio AlieNatura del 2013. Ma nelle sue produzioni da solista ha dato libero sfogo a una sperimentazione che strizza l’occhio a suoni orientati verso una psichedelia sempre intelligente e mai banale. Fistful of Planets Part II è il suo album del 2021, che fa seguito ovviamente alla Part I del 2015. Floating/Wasting Life è la traccia che ho scelto per voi.
I torinesi Syndone sono una realtà importante del prog italiano moderno, di cui abbiamo già parlato nell’articolo Il rock in Italia è vivo, dove vi avevo proposto il bellissimo album Kamasutra del 2021, che vede anche la partecipazione di Annie Barbazza. Qui invece vi propongo l’album precedente, Mysoginia, del 2018, che affronta temi complicati con onestà e schiettezza rare e vede ancora diverse partecipazioni importanti. Ho scelto di proporveli dal vivo, con un brano estratto dall’album, No Sin, eseguito live a Torino.
Per concludere, vi propongo l’ascolto di un’altra figura fondamentale della scena prog italiana contemporanea: la napoletana Sophya Baccini. Cantante e tastierista eclettica, ha pubblicato proprio quest’anno l’album Them con la sua band storica Presence, prodotto dalla Black Widow Records di Genova, un’etichetta preziosa per tutti gli amanti della musica. Qui però vi propongo uno degli album che ha pubblicato nel 2023, con un progetto, Aradia, estremamente interessante. In Runnin’ with the Wolves possiamo ascoltare diverse sperimentazioni vocali, oltre a soluzioni melodiche e armoniche tutt’altro che scontate. L’estratto che vi propongo a esemplificazione di ciò che potete trovare nell’album è La mia soluzione.
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