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Il ristorante chiede un dress code: no leggings, maglietta bianca o vestiti succinti

Il “dress code” del ristorante Kim’s Kafe in North Carolina (Usa) ha sollevato polemiche significative dopo la pubblicazione della sua lista di divieti sui social media. Il ristorante ha chiarito che non sono ammessi pantaloncini corti, crop top, leggings, t-shirt bianche, gonne corte e abiti succinti o con scollature evidenti. Le regole, che sono state affisse anche all’ingresso del locale, hanno generato un’ampia discussione, con molti utenti dei social che hanno paragonato il rigore delle norme agli standard della serie televisiva distopica “Il racconto dell’ancella” di Margaret Atwood.

Reazioni e critiche

La lista di divieti è stata vista come eccessivamente restrittiva da molti. Alcuni commentatori hanno notato l’incoerenza delle regole rispetto alla stagione estiva, esprimendo preoccupazione per l’assenza di opzioni di abbigliamento comode e adeguate al clima caldo. Inoltre, le critiche si sono concentrate sulla percezione che il dress code sia particolarmente orientato verso l’abbigliamento femminile, con divieti che sembrano colpire maggiormente le scelte di moda delle donne.

Alcuni utenti hanno ironicamente paragonato il dress code del ristorante alla società repressiva e oppressiva descritta nel romanzo di Margaret Atwood, suggerendo che le regole imposte sembrano riflettere un controllo eccessivo sulle scelte personali e sull’espressione individuale, simile a quello descritto nella serie.

Il ristorante chiede un dress code: no leggings, maglietta bianca o vestiti succinti (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Le motivazioni dei gestori

I gestori del ristorante hanno spiegato che il dress code è stato introdotto per mantenere un certo standard di eleganza e rispetto all’interno del locale. Secondo il loro punto di vista, l’abbigliamento troppo casual o provocante potrebbe influenzare negativamente l’atmosfera del ristorante e l’esperienza complessiva dei clienti. Hanno inoltre sottolineato che il dress code è stato pensato per garantire che tutti i clienti si presentino in modo appropriato, in linea con le aspettative del locale.

 

Published by
Filippo Limoncelli