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Il rock in Italia è vivo. Alcuni album che vale la pena scoprire: Lacuna Coil, Gang, Fabio Treves…

Il rock in Italia è vivo e vegeto, in tutte le sue sfumature. Nonostante gran parte degli artisti e delle band italiane non vengano mai passate per radio. Nonostante la maggior parte della produzione nazionale sia sconosciuta alla gran parte degli italiani. Sono molti infatti gli artisti e le band italiane che hanno successo all’estero ma sono pressoché sconosciute in patria. Abbiamo quindi deciso di dedicare loro un articolo, proponendo alcuni album che a nostro avviso meriterebbero di essere conosciuti da un più ampio pubblico. Ascoltateli, comprateli, andate a sentirli eseguiti dal vivo: sostenere la musica e i musicisti locali è un aspetto molto importante della cultura musicale di un paese.

1. Lacuna Coil, Comalies

I Lacuna Coil sono una band gothic metal italiana fondata nel 1994 e molto famosa all’estero, dove riempie stadi in tour mondiali e vende milioni di copie dei ben 12 album prodotti fino ad oggi. La cantante, Cristina Scabbia, è stata tra l’altro più volte indicata come la migliore voce metal al mondo. In Italia, però, la band è rimasta pressoché sconosciuta, almeno fino alla pubblicazione del loro terzo album, Comalies, del 2002, da cui è stato estratto il singolo Heaven’s a Lie, di cui vi proponiamo il video ufficiale.

2. The Gang, Le radici e le ali

I due fratelli Severini sono l’anima pulsante di questa formazione rock marchigiana, attiva fin dal 1984. Nasce inizialmente come una band punk fortemente influenzata dal cantautorato folk di Billy Bragg, del quale sono stati per anni la band nelle registrazioni in studio. Con Le radici e le ali, del 1991, trovano una svolta che li mette più in contatto con la musica popolare italiana. Il mix di combat rock, cantautorato e musica popolare dà vita a una ricetta originale ed estremamente efficace. Di seguito il video ufficiale di Bandito senza tempo, uno dei brani di punta dell’album.

3. Giorgio Canali & Rossofuoco, Rossofuoco

Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo, Giorgio Canali, già protagonista della scena rock italiana in qualità di chitarrista dei CCCP, CSI e PGR, fonda una sua propria rock band, i Rossofuoco, con cui produce 9 album (ad oggi) tra cantautorato e rock. Rossofuoco è il secondo album di questo progetto, pubblicato nel 2002, dal quale vi proponiamo la traccia di apertura Questa è la fine.

4. Beatrice Antolini, Big Saloon

Beatrice Antolini è una cantante e polistrumentista, che negli anni ha prestato la propria maestria a molti progetti sul territorio italiano, oltre a mettere in piedi diverse collaborazioni con artisti di varia estrazione. Big Saloon è il suo album di esordio, del 2006, e a nostro avviso il più riuscito. Qui la Antolini suona praticamente tutto, dando vita a brani un po’ folli e assolutamente freschi e carichi di creatività e originalità. La traccia di apertura dell’album è Bread and Puppets.

5. Annie Barbazza, Vive

Scoperta e supportata dal 2012 niente di meno che da Greg Lake, Annie Barbazza è una cantante e polistrumentista italiana molto attiva negli ambiti progressive, Canterbury, rock in opposition, considerata una promessa del genere. Vive è il suo primo vero e proprio album, pubblicato nel 2020 con la partecipazione di diversi grandi nomi del panorama musicale internazionale. Particolarmente prolifica è la sua collaborazione con John Greaves, bassista degli Henry Cow. La traccia di chiusura dell’album, Phantoms, è un vero gioiello, che ben rappresenta le atmosfere e le capacità tecniche di Annie Barbazza.

6. Kingcrow, Eidos

I Kingcrow sono una band italiana che fonde progressive e hard rock, con un sound allo stesso tempo maturo e originale. Dal 1996 ad oggi hanno ottenuto notevole successo e attenzione a livello internazionale, pur essendo poco noti in patria. Dei 7 album che hanno all’attivo, Eidos è il sesto, pubblicato nel 2015. Quello che vi proponiamo è il video ufficiale della traccia di apertura, Moth.

7. Underdog, Keine Psychotherapie

Difficile dare una definizione della musica proposta dagli Underdog, band romana attiva dal 2009, anno di uscita di questo loro album di esordio. Keine Psychotherapie rimane ad oggi uno dei momenti più alti della loro produzione, con una musica che si muove tra l’art rock sperimentale e una gioiosa follia venata di jazz: un mix decisamente originale e molto creativo. Circus è la traccia di apertura dell’album, perfettamente rappresentativa dello stile della band, anche nelle immagini del video ufficiale.

8. Syndone, Kama Sutra

Band torinese di progressive, caratterizzata dall’assenza di chitarre, ma capace di offrire comunque brani estremamente energetici e creativamente originali. Kama Sutra è il loro ottavo album, pubblicato nel 2021, realizzato tra l’altro con la collaborazione di Annie Barbazza in alcuni brani. La traccia di apertura dell’album, It’s Only Make Believin ci sembra rappresentativa del sound e delle variegate soluzioni ritmiche proposte dalla band.

9. Sudoku Killer, Sudoku Killer

I Sudoku Killer sono una band fondata dalla contrabbassista Caterina Palazzi nel 2007. Fondono il jazz e la sperimentazione elettronica in brani strumentali particolarmente originali e incisivi. Il loro album di esordio Sudoku Killer li ha portati all’attenzione internazionale, tanto che Caterina Palazzi viene chiamata da Kim Gordon dei Sonic Youth ad aprire i concerti del suo tour italiano del 2023. Di seguito, il video ufficiale della traccia di apertura dell’album, La lettera scarlatta.

10. Treves Blues Band, Treves Blues Band

Per concludere, vorremmo dedicare uno spazietto al blues in Italia. L’album Treves Blues Band, pubblicato nel 1976 dalla Treves Blues Band di Fabio Treves, appunto, è con ogni probabilità il primo album blues italiano della storia. Da allora, l’importanza di Fabio Treves per il blues e la musica in Italia è andata sempre crescendo, tra programmi radiofonici, direzioni artistiche di festival e collaborazioni importanti a livello nazionale e internazionale. Ci teniamo però qui a menzionare anche altri protagonisti della scena blues attuale, suggerendovi anche un album da ascoltare: Tolo Marton, Colours and Notes (1999), Lovesick Duo, Lovesick Duo (2015), Francesco Piu, Crossing (2019), Fleurs du Mal, Gumbo (2019). Infine, una menzione speciale va anche a Roberto Luti, chitarrista blues di Livorno che vanta numerose collaborazioni con nomi importantissimi del panorama blues internazionale e oggi, per quanto riguarda le registrazioni in studio, è attivo soprattutto con il progetto internazionale Playing for Change.

Roberto Cruciani

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