Il tè matcha, una bevanda tradizionale giapponese apprezzata per le sue numerose proprietà salutari, sembra essere anche un importante supporto per la salute del cervello con l’avanzare dell’età. Un recente studio condotto in Giappone ha indagato i potenziali benefici cognitivi del matcha negli anziani, concentrandosi in particolare sugli effetti legati alla qualità del sonno e alle funzioni sociali.
Secondo i ricercatori, il matcha potrebbe apportare benefici significativi in termini di cognizione sociale e miglioramento della qualità del sonno, elementi fondamentali per mantenere una buona qualità della vita in età avanzata. Tuttavia, lo studio non ha evidenziato miglioramenti significativi in altre aree cognitive, come la memoria o le funzioni esecutive.
Il matcha, una forma di tè verde in polvere, è noto per essere ricco di antiossidanti, vitamine e minerali. Tra i principali componenti del matcha troviamo la teanina, un amminoacido che può favorire il rilassamento mentale, e le catechine, polifenoli che hanno dimostrato proprietà antinfiammatorie e protettive a livello cellulare.
Lo studio ha coinvolto 99 partecipanti, di età compresa tra 60 e 85 anni, suddivisi in due gruppi: uno che ha assunto 2 grammi di tè matcha al giorno sotto forma di capsule, e un altro che ha assunto un placebo a base di amido di mais. I ricercatori hanno seguito i partecipanti per un periodo di 12 mesi, valutando le loro funzioni cognitive attraverso una serie di test, tra cui la Montreal Cognitive Assessment e l’Alzheimer’s Disease Cooperative Study Activity of Daily Living. Inoltre, sono stati effettuati esami di neuroimaging per monitorare eventuali cambiamenti nella struttura cerebrale.
Mentre lo studio non ha rilevato miglioramenti significativi nelle funzioni cognitive generali, come la memoria o l’attenzione, sono emersi risultati promettenti in due ambiti specifici: la qualità del sonno e la cognizione sociale.
Il sonno è un aspetto cruciale per il benessere generale e per la salute del cervello. Con l’avanzare dell’età, i disturbi del sonno diventano sempre più comuni e possono avere un impatto significativo sulla memoria, sull’umore e sulle funzioni cognitive. I partecipanti che hanno assunto matcha hanno riportato un miglioramento nella qualità del sonno, un fattore che potrebbe contribuire a ridurre il rischio di sviluppare demenza, una patologia strettamente legata alla scarsa qualità del riposo notturno.
Oltre a migliorare il sonno, il matcha ha mostrato effetti positivi sulla cognizione sociale, un aspetto spesso trascurato ma di grande importanza per la qualità della vita. I partecipanti che hanno consumato matcha hanno ottenuto punteggi migliori nei test relativi alla comprensione delle espressioni facciali e alla capacità di riconoscere e interpretare le emozioni altrui. Questo miglioramento nella cognizione sociale potrebbe aiutare a contrastare uno degli effetti più debilitanti della demenza: la progressiva difficoltà nelle interazioni sociali.
I risultati dello studio suggeriscono che alcuni dei benefici del matcha possano essere attribuiti a due componenti chiave: la teanina e le catechine. La teanina, un amminoacido presente nel matcha, è nota per il suo effetto rilassante e calmante, che potrebbe spiegare il miglioramento della qualità del sonno osservato nei partecipanti. Agendo sul sistema nervoso centrale, la teanina aiuta a ridurre i livelli di stress e ansia, favorendo un sonno più profondo e riposante. Un sonno di qualità è essenziale per la salute cognitiva, poiché permette al cervello di rigenerarsi e consolidare le informazioni apprese durante il giorno.
Le catechine, d’altra parte, svolgono un ruolo antinfiammatorio e antiossidante. Proteggono le cellule cerebrali dai danni ossidativi e possono contribuire a ridurre l’infiammazione cronica, un fattore spesso associato all’invecchiamento e al declino cognitivo. Anche se lo studio non ha evidenziato miglioramenti significativi nelle funzioni cognitive generali, è possibile che le catechine abbiano contribuito a preservare la cognizione sociale, proteggendo le aree del cervello responsabili della comprensione e dell’interazione sociale.
Nonostante i risultati promettenti in termini di miglioramento del sonno e delle funzioni sociali, lo studio ha mostrato che il matcha non ha portato a miglioramenti significativi in altre aree cognitive, come la memoria e l’attenzione. Questo suggerisce che i benefici del matcha potrebbero essere limitati a specifici aspetti della salute cognitiva e che potrebbero essere necessari ulteriori studi per comprendere appieno il suo potenziale.
Secondo il dottor Ralph Waldo, un medico specializzato in medicina integrativa, il matcha ha un grande potenziale per supportare la salute del cervello, ma è importante approfondire la ricerca. La teanina sembra essere particolarmente efficace nel migliorare il sonno, un fattore cruciale per mantenere una buona memoria e concentrazione con l’avanzare dell’età. Tuttavia, Waldo sottolinea che sono necessari ulteriori studi per determinare se il matcha possa essere utilizzato come intervento terapeutico per il lieve declino cognitivo.
Clifford Segil, neurologo presso il Providence Saint John’s Health Center, ha espresso un interesse particolare per l’effetto del matcha sul sonno. Segil ipotizza che l’ora del giorno in cui il matcha viene consumato possa influenzare i suoi effetti sul sonno, suggerendo che potrebbe essere più efficace se assunto al mattino piuttosto che nel pomeriggio o alla sera. Questo potrebbe spiegare perché i partecipanti allo studio hanno riportato un miglioramento nella qualità del sonno nonostante la presenza di caffeina nel matcha, un composto noto per il suo effetto stimolante.
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