
Il violino nel rock: Gentle Giant, New Model Army, Waterboys... Blitz Quotidiano. Foto ANSA
Nell’immaginario comune, il violino è uno degli strumenti per antonomasia associato alla musica classica, in particolare del Settecento e dell’Ottocento. In realtà , però, la cultura popolare si era già appropriata dello strumento, dimostrando quanto fosse versatile e in grado di adattarsi a qualsiasi contesto musicale. Così è nata una lunga e duratura tradizione popolare parallela a quella della musica classica, tradizione che è giunta fino ai giorni nostri. Il piccolo viaggio che vi propongo oggi è alla scoperta del violino nel rock, e vi garantisco che gli esempi sono molti di più di quanto immaginate.
La scelta, per questo articolo, è di concentrarsi sul rock, lasciando da parte le innumerevoli ricorrenze del violino nella musica folk, in particolare irlandese e celtica, e in qualche misura anche il violino nel jazz, perché altrimenti dovremmo scrivere un’enciclopedia! Altro caso che non prenderò in considerazione è quello degli ensemble di archi, molto frequenti e spesso anche abusati nella musica pop di ogni genere. Vi parlerò invece del violino come strumento singolo, spesso melodico e solista. La diffusione del violino in ambito rock è estremamente vasta, anche grazie allo sviluppo di tecniche per amplificarne il suono, in modo che possa competere con i volumi degli amplificatori degli altri strumenti.
Il primo utilizzo di tecniche per l’amplificazione del violino si fa in genere risalire a Stuff Smith, violinista jazz e blues che negli anni Venti collegò il suo strumento a un amplificatore tramite pick-up. Ma è dalla metà degli anni Sessanta che la produzione di violini elettrici o elettrificati ha fatto un enorme balzo in avanti. Da allora, il violino è diventato uno strumento piuttosto comune in ambito jazz, blues, rock e pop, portando a sperimentazioni sempre più ardite con l’aggiunta di effetti elettronici.
Menzioni speciali
Non si può parlare di violino nella musica moderna senza citare due personaggi di statura enorme, entrambi francesi. Il primo è Jean-Luc Ponty, violinista francese di jazz e fusion, che nella sua carriera ha suonato anche con Frank Zappa ed Elton John, oltre alla Mahavishnu Orchestra. Il secondo è Stephane Grappelli, anche lui violinista jazz, il cui suono è indissolubilmente legato al manuche di Django Reinhardt. Potrà stupire però sapere che Grappelli nel 1975 registrò anche una traccia di violino su Wish You Were Here dei Pink Floyd. Fu un’esecuzione improvvisata e non venne inclusa nel mix definitivo, ma è stata recuperata nella riedizione dell’Immersion Box Set del 2011.
Tra coloro che hanno contribuito a creare la storia del violino nel rock, ci sono però anche altri personaggi di cui è doveroso fare menzione. Papa John Creach era un violinista blues americano che ha suonato con Louis Armstrong, Fats Waller e Big Joe Turner, fra gli altri. Ma ha anche registrato con i Jefferson Airplane e gli Hot Tuna, e ha partecipato come ospite a diversi live dei Grateful Dead. Sugarcane Harris era una chitarrista e violinista blues americano, considerato fra i pionieri dell’amplificazione del violino negli anni Sessanta. Ha inciso album con John Mayall & the Bluesbreakers e con Frank Zappa: in particolare nell’album Hot Rats, pubblicato da Zappa nel 1969.
Jerry Goodman, altro violinista americano, ha fatto parte della Mahavishnu Orchestra negli anni Settanta e negli anni Novanta dei Dixie Dregs. Mi piace qui anche citare gli It’s a Beautiful Day, band folk rock psichedelica americana legata alla Summer of Love, attiva dalla fine degli anni Sessanta alla metà degli anni Settanta, fondata dal violinista David LaFlamme. Anche in ambito psichedelico e space rock troviamo diversi violinisti. Graham Clarke, britannico, ha registrato in Shapeshifter, album dei Gong del 1992 e ha formato i Magick Brothers con Mark Robson e Daevid Allen. Ancora in Inghilterra, Elliet Mackrell è la violinista dei Kangaroo Moon, band che ben rappresenta la vivacità e la continua rinnovazione della tradizione folk britannica. Elliet Mackrell è stata violinista anche su alcuni album di Billy Bragg, ha collaborato con Daevid Allen e ha inciso il violino sull’album 2032 dei Gong, pubblicato nel 2009.
Anche nella meravigliosa follia dei Cardiacs ha trovato spazio il violino, in ben due album: A Little Man and a House and the Whole World Window del 1988, dove il violino è suonato da Elaine Herman, e Sing to God del 1996, con Natalie Box al violino. Simon House, violinista e tastierista inglese, ha suonato prima con la Third Ear Band e poi con gli Hawkwind, David Bowie e i Japan. I Van der Graaf Generator hanno inserito il violino elettrico di Graham Smith in pianta stabile nella band fra il 1977 e il 1978, incidendo l’album The Quiet Zone/The Pleasure Dome, in cui il violino ha spesso un ruolo predominante, come in Cat’s Eye. Eddie Jobson, altro tastierista e violinista di ambito prog, ha suonato con Curved Air, Roxy Music, U.K., Jethro Tull e Frank Zappa.
Persino i Chumbawamba, che si sono sempre mossi tra pop e tradizione folk, hanno inserito il violino di Gill Pearson nel loro undicesimo album Un, pubblicato nel 2004. Infine vi segnalo il caso dell’australiano Warren Ellis, violinista e compositore, autore fra l’altro di molte colonne sonore, alcune delle quali in collaborazione con Nick Cave. Ellis ha sperimentato con l’uso del fuzz sul violino e ha messo su una band di musica strumentale, i Dirty Three. Inoltre ha collaborato a più riprese con Nick Cave and the Bad Seeds e Grinderman, il progetto parallelo di Nick Cave.
Bob Dylan, Isis
Per il Rolling Thunder Revue, il tour di concerti che Dylan fece tra il 1975 e il 1976, nella band era incluso un violino, suonato da Scarlet Rivera. La stessa band registrò con Dylan due album: Desire nel 1975 e Hard Rain nel 1976. Già nel 1977 Scarlet Rivera pubblicava il suo primo album da solista. È stato detto di lei che è stata in grado di trovare costantemente uno spazio specifico e praticabile per il violino nel rock. Nei brani registrati con Dylan il violino gioca spesso un ruolo molto importante: Hurricane, traccia di apertura di Desire, ne è un esempio lampante. Ma io ho scelto di proporvi dallo stesso album la seconda traccia, Isis, che nel video è eseguita dal vivo nel 1975.
Kansas, Dust in the Wind
Fin dal 1973 i Kansas sono una band importantissima nella scena rock e progressive americana. Una delle caratteristiche più peculiari della band è proprio l’uso del violino in diversi brani. Qui il violinista è Robby Steinhardt, che suonava anche viola e violoncello, oltre ad essere la seconda voce nei Kansas. Dust in the Wind è uno dei loro brani più famosi, contenuto nell’album Point of Know Return del 1977.
King Crimson, Larks’ Tongue in Aspic, Part Two
Tra il 1972 e il 1974 i King Crimson inclusero un violino in pianta stabile nella band, suonato da David Cross. Assieme a Robert Fripp, John Wetton, Bill Bruford, David Cross registrò tre album: Larks’ Tongue in Aspic nel 1973, Starless and Bible Black nel 1974 e Red sempre nel 1974, album in cui il violino compare in Providence. Lasciati i King Crimson, David Cross collaborò con molti musicisti del gotha del prog e non solo, creando alla fine degli anni Ottanta la David Cross Band. Con la sua band ha prodotto ad oggi nove album, l’ultimo nel 2023, spaziando dal prog al metal, dall’ambient al jazz e riproponendo a volte alcuni classici del periodo dei King Crimson. Larks’ Tongue in Aspic, Part Two è la traccia strumentale che chiude l’album del 1973 dei King Crimson. Nel video ve ne propongo una esecuzione live in uno studio televisivo proprio nel 1973.
Gentle Giant, Funny Ways
Dominatori della scena progressive degli anni Settanta, i Gentle Giant furono creati dai tre fratelli Shulman. Tutti i membri della band sono ottimi polistrumentisti, tanto che capitava che si scambiassero gli strumenti durante i concerti. I loro brani, spesso intricati e articolati, includono di frequente strumenti anomali per il rock. Qui il violino è suonato da Ray Shulman, che è anche bassista e all’occasione trombettista, mentre il tastierista Kerry Minnear suona il violoncello e lo xilofono. Una delle tracce più rappresentative del ruolo del violino nella band è Funny Ways, inclusa nell’album di esordio Gentle Giant del 1970, nel video eseguita dal vivo nel 1974.
Blind Faith, Sea of Joy
Sea of Joy è il brano che apre il lato B dell’album eponimo dei Blind Faith del 1969, l’unico pubblicato dalla band. Una band in cui troviamo nomi enormi della scena rock blues, come Ginger Baker alla batteria, Eric Clapton alla chitarra e Steve Winwood alle tastiere. Nonostante il gruppo fosse decisamente orientato verso il blues rock, a metà di Sea of Joy entra un violino, suonato dal bassista Ric Grech.
Amon Duul II, Surrounded by the Stars
Gli Amon Duul II sono stati una band fondamentale della scena krautrock negli anni Settanta, caratterizzati da una profonda ricerca improvvisativa, accanto all’elettronica tipica della kosmische musik. Il chitarrista e sassofonista Chris Karrer, membro della band dal 1969 al 1981, suonava all’occorrenza anche il violino: ad esempio in Surrounded by the Stars, traccia di apertura dell’album Wolf City del 1972. Nel video, una performance live del 1975.
New Model Army, Vagabonds
Provenienti da ambienti vicini al punk e al Northern Soul, i New Model Army si formano nel 1980 nello Yorkshire, nel nord dell’Inghilterra. Il loro quarto album Thunder and Consolation, pubblicato nel 1989, segna un momento importante per la band, sia per quanto riguarda il successo che per quanto riguarda il suono. È questo infatti l’album che vede l’inserimento nell’organico del violino di Ed Alleyne Johnson. Johnson rimarrà con i New Model Army per sei anni, pubblicando con loro cinque album, prima di iniziare una carriera solista. Da solista, il suo album di maggior successo è Ultraviolet, pubblicato nel 1994 e caratterizzato dal tipico utilizzo di effetti e loop sul violino elettrico, vero marchio di fabbrica di Ed Alleyne Johnson. Accanto alla registrazione di album e ai concerti, Johnson ha sempre mantenuto la sua attività di busker. Vagabonds è il primo brano dei New Model Army su cui Johnson fu invitato a mettere il violino, ed è contenuto in Thunder and Consolation. Nel video, un’esecuzione dal vivo nel 1990.
Waterboys, Still a Freak
I Waterboys sono una band rock scozzese, guidata da Mike Scott, attiva dal 1983. In gran parte della loro produzione si possono sentire strumenti tipici della tradizione celtica, tra cui il violino, suonato da Steve Wickham. Nato a Dublino, membro fondatore degli In Tua Nua, Wickham ha anche registrato il violino di Sunday Bloody Sunday degli U2 e vanta diverse altre collaborazioni importanti. Nei Waterboys sono notevoli le sue parti in album come This is the Sea del 1985 e Fisherman’s Blues del 1988. Ma il brano che vi propongo è tratto da un album più recente: Still a Freak è la terza traccia di Modern Blues, pubblicato nel 2015. Nel video vi propongo l’esecuzione dal vivo al festival di Glastonbury dello stesso anno.
Tracy Bonham, Mother Mother
Songwriter, cantante, chitarrista e violinista americana dalla evidente impronta rock, Tracy Bonham ha esordito con un EP nel 1995, seguito da un album di esordio che è a tutt’oggi il suo maggior successo: The Burdens of Being Upright, pubblicato nel 1996. L’album dimostra che Tracy Bonham ha imparato diverse cosucce dal grunge, che qui però include il violino! La traccia di apertura è il primo singolo estratto, Mother Mother, nel video eseguito dal vivo negli studi di una televisione olandese nel 1996.
Levellers, The Riverflow
I Levellers iniziano la loro attività in Inghilterra nel 1988, caratterizzati da un sound tra il folk rock e l’anarco-punk. Nella loro line-up includono in pianta stabile il violino di Jon Sevink. Il loro secondo album in studio Levelling the Land esce nel 1991 e li porta ad un notevole successo, tanto da suonare l’anno dopo al Glastonbury Festival davanti a 300.000 persone. Proprio da quel concerto è tratta la versione del video di The Riverflow, brano contenuto nell’album Levelling the Land.
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