Immigrazione: il governo vara il ‘permesso a punti’ in versione soft

Pubblicato il 20 Maggio 2010 - 21:29 OLTRE 6 MESI FA

Il Consiglio dei ministri ha approvato uno “schema di regolamento” attuativo che introduce il cosiddetto ‘permesso a punti’ per gli immigrati, adottando una serie di accorgimenti che, nella sostanza, ammorbidiscono la versione iniziale del testo. Una linea soft per la quale – secondo fonti governative – si è speso molto Gianni Letta (oltre a Giorgia Meloni e Mara Carfagna) e che – secondo fonti governative – nella sostanza può essere interpretata anche come un tentativo di venire incontro alle posizioni di Gianfranco Fini, particolarmente sensibile in materia di immigrazione.

“Il Consiglio dei Ministri – si legge nella nota al termine del Cdm – ha approvato uno schema di regolamento, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’interno, inteso a stabilire i criteri e le modalità per la sottoscrizione, contestualmente alla presentazione della richiesta del permesso di soggiorno da parte dei cittadini stranieri, di un accordo di integrazione, articolato per crediti, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno. Sul provvedimento verranno acquisiti i prescritti pareri”.

L’impianto della legge è rimasto lo stesso, ma sono state apportate una serie di modifiche, non solo per l’intervento (avvenuto in fase di ‘pre-Consiglio) del ‘braccio destrò del premier, ma anche per volontà dei ministri Meloni (Gioventù) e Carfagna (Pari Opportunità). In origine lo schema a punti prevedeva che al suo ingresso in Italia l’immigrato partisse da zero punti, per poi conquistare o perdere crediti attraverso una serie di requisiti e test, come quello sulla lingua. Altre modifiche sono state sollecitate dal ministro Meloni e Mara Carfagna.

In particolare, nel regolamento é prevista l’obligatorietà dell’accordo di integrazione nella fascia di età che va dai 16 ai 65 anni. Da questo impegno però, come richiesto dal ministro della Gioventù, saranno esentati quei giovani che hanno completato il ciclo della scuola dell’obbligo, che già di per sé rappresenta un chiaro segnale di integrazione. Quanto alla responsabile delle Pari opportunità, ha chiesto e ottenuto l’esenzione del permesso a punti per i disabili e per le donne vittime di tratta che collaborino con le autorità.