Impressionisti a Roma, è partita col piede giusto a Pasqua, presso il Museo storico della fanteria di Roma, la grande mostra antologica che celebra l’importante Movimento degli Impressionisti, una corrente artistica sviluppata a Parigi nella seconda metà dell’Ottocento. Un gruppo di artisti rivoluzionari che impiegò molti anni prima di essere accettato dalla critica, dai mercanti, dal publico.
La svolta si verificò nell’aprile del 1874 – giusto 150 anni fa – quando il fotografo e romanziere parigino Nadar organizzò la prima mostra ufficiale per quei pittori talentuosi e visionari. Fu un successo. Ora quella mostra è arrivata a Roma e fa già rumore per i grandi maestri in parete, la corposità della rassegna (166 opere di 66 artisti), il rigore storico-scientifico assicurato da un Comitato diretto da Vittorio Sgarbi e di cui fanno parte esperti di caratura internazionale come Gilles Chazal (Ecole du Louvre).
TRE SEZIONI, DAGLI ALBORI A PICASSO
La mostra abbraccia un arco temporale che va dagli inizi dell’Ottocento (Corot, Ingres,Delacroix) – opere tutte provenienti da collezioni private, sia italiane che francesi – arrivando agli eredi Toulouse-Lautrec, Permeke, Vlamininck.
Per concludersi al 1968 con una acquaforte di Pablo Picasso (1881-1973), il fondatore del Cubismo, il pittore di “Les demoiselles d’Avignon” e della celebre “Guernica (1937), opera realizzata per ricordare il bombardamento a tappeto della città basca e denunciare gli orrori della guerra. È il caso di ricordare che la distruzione di Guernica fu compiuta dalla tristemente nota “Legione Condor”, corpo volontario di aviatori della Luftwaffe tedesca, l’Aeronautica ufficiale del terzo Reich.
I GRANDI PROTAGONISTI DELLA MOSTRA ROMANA
Gli impressionisti più famosi ci sono tutti: Pissarro, Degas, Cezanne, Sisley, Monet, Morisot, Renoir. L’immagine simbolo della antologica (“Bateau sur là riviere”) è tratta da un’opera di Paul Lacomte (1842-1923), considerato uno degli ultimi allievi della Ecole de Barbizon, frequentata da pittori paesaggisti che amavano dipingere all’aria aperta, possibilmente nella vicina foresta di Fontainbleu, covo prediletto degli impressionisti.
La mostra (“Impressionisti – L’alba della modernità”) resterà aperta fino al 28 luglio. Il Museo si trova in piazza di S. Croce in Gerusalemme,9 – Roma.
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