Indonesia, la crociata dell’Islam contro i balli proibiti di Bandung

Bandung è conosciuta come la Parigi di Java, una terra in cui finora la felicità si poteva comprare: shopping, locali, divertimenti. Dopo gli arresti di capodanno però qualcosa è cambiato, quattro danzatrici sono state arrestate insieme a due uomini per aver improvvisato balli sexy al Belair Coyote Bar. Rischiano fino a 15 anni di carcere.

L’Islam è in agguato e le autorità indonesiane stanno diventando sempre più rigide. Stringendo fra le mani una copia da 441 pagine della legge anti-pornografia, il capo della polizia di Bandung, Arman Achdiat, racconta di aver ricevuto diversi messaggi sul cellulare in cui qualcuno riferiva di danze hot in bikini nella notte dell’ultimo giorno dell’anno. Le ragazze incantavano con rapidi movimenti di bacino gli abbienti ospiti di un tavolo privato.

La legge anti-pornografia che bandisce qualsiasi atteggiamento sconcio, provocatorio o che inciti al sesso, è stata introdotta dopo il ritorno in auge del partito islamico che, anche se piccolo, minaccia la sopravvivenza del ricco patrimonio pre-musulmano dell’Indonesia.

Dada Rosada, sindaco della città da due anni, ha già dichiarato guerra al quartiere a luci rosse di Bandung. Vuole cacciare le ballerine, i clienti, il giro di sesso e perdizione che anima le notti di Saritem. Eppure in quelle strade la vita continua e non dà segni di volersi arrestare.

«Stiamo cercando di cancellare ogni componente non islamica della Java occidentale», ha dichiarato Hafizh Utsman, capo del Consiglio degli Ulema. E grazie alla nuova ventata musulmana che sta travolgendo Bandung saranno vietate anche le danze tradizionali durante i matrimonio, altro che balli hot.

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