A Roma dialoghi sulla violenza di genere: torna “Innamòrati di Te”

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A Roma dialoghi sulla violenza di genere: torna “Innamòrati di Te”

ROMA – Non si ferma mai la violenza sulle donne. Ecco perché il progetto “Innamòrati di Te” creato da Codere Italia continua incessantemente il suo viaggio itinerante volto alla prevenzione, al dialogo e alla difesa del diritto alla vita delle donne. La violenza di genere colpisce oltre il 35% delle donne nel mondo e nel 35% dei casi è proprio la persona amata a perpetrare l’atto. Questi i numeri spaventosi con tutti devono fare i conti. Ecco allora che a pochissimi giorni dalla Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne diviene importantissimo continuare a parlare, discutere, anche animatamente se serve, per evitare che la tragedia continui. Questo è stato lo scopo degli incontri che si sono tenuti al Forum Sport Center di Via Cornelia (Roma) il 27 novembre scorso.

Nel corso dell’incontro è intervenuto anche il Comandante del Reparto Crimini Violenti del ROS Paolo Vincenzoni, dichiarando che il circolo vizioso della violenza ha una tragica evoluzione e non si ferma mai alle sole intimidazioni o alle minacce. Purtroppo va oltre. Poi il consiglio: «Può apparire ovvio e scontato, forse anche banale, ma la denuncia è la miglior forma di prevenzione, oltre che ovviamente viatico all’esercizio dell’azione repressiva in tema di violenza contro le donne. Sono infatti gli atti ripetuti che sfociano spesso in tragedia, proprio quelli mai denunciati».

In questo senso un grande contributo alla lotta contro la violenza e al sempre più necessario ruolo della prevenzione di simili tragedie, viene svolto dalle associazioni per la difesa delle donne. «Non possiamo restare indifferenti, dobbiamo fare rete con le tante figure impegnate a sensibilizzare le donne alla denuncia e al cambiamento, presentando le realtà di accoglienza e supporto a cui rivolgersi», così si è espressa Barbara Cerusico, Presidentessa di Associazione Donne per la Sicurezza. Sempre secondo la Cerusico gli ultimi dati sulla violenza di genere sarebbero allarmanti. S

econdo una recente elaborazione Istat su Dati del Ministero dell’Interno, nel 2016 in Italia sono state 149 le donne vittime di omicidi volontari. Se si esamina la relazione autore/vittima, di questi 149 quasi 3 su 4 sono stati commessi in ambito familiare: 59 donne sono state uccise dal partner, 17 da un ex partner e 33 da un parente. Psicologia per superare la sofferenza, basi di criminologia per comprendere quali meccanismi portano l’uomo a perpetrare simili atti, perfino arti marziali per incrementare la soglia di autodifesa delle donne.

Tutto ha concorso alla realizzazione di un evento che per Codere «è ancora più speciale perché abbiamo la presenza in sala di tante colleghe, grandi donne ciascuna a modo proprio, che lavorano, sono madri, mogli e figlie, alle quali dobbiamo la riuscita di tante sfide. Possiamo essere tutte orgogliose di lavorare in un’azienda che si prende a cuore temi importanti come questo», così ha chiosato Imma Romano, Responsabile Relazioni Istituzionali di Codere Italia. Segno che “stare insieme”, unirsi contro le difficoltà serve proprio a superare il muro del silenzio e ad aprire le porte a quella felicità che troppo spesso le donne dimenticano di meritare.

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