Istat Italia 2015, 150mila morti più dei nati

Istat Italia 2015, 150mila morti più dei nati
Istat Italia 2015, 150mila morti più dei nati (Foto archivio Ansa)

ROMA –  Una differenza di 150mila tra i morti e i nati nel 2015 in Italia. Questo il bilancio che emerge dai dati Istat e che evidenzia un trend di diminuzione delle nascite iniziato ormai nel 2008. Nel 2015 i nati sono meno di mezzo milione, ben 17mila in meno rispetto al 2014, di cui circa 72 mila stranieri. I decessi invece sono stati oltre 647 mila, quasi 50 mila in più rispetto al 2014. La popolazione italiana diventa così sempre più vecchia, con l’età media che raggiunge i 44,7 anni.

Il movimento naturale della popolazione ha fatto registrare un saldo (nati meno morti) negativo per quasi 162mila unità. Il saldo naturale è positivo per i cittadini stranieri (quasi 66 mila unità), mentre per i residenti italiani il deficit è molto più ampio e pari a 227.390 unità. La popolazione con meno di 15 anni  continua così a diminuire: al 31 dicembre 2015 era pari al 13,7%, un punto decimale in meno rispetto all’anno precedente. Continua a ridursi anche la consistenza della popolazione in età attiva (15-64 anni) che nel 2015 si è attestata al 64,3%. A crescere, sottolinea l’Istat nel Bilancio demografico nazionale, è la popolazione di 65 anni e oltre (22%).

Calano anche i residenti. Al 31 dicembre 2015 risiedono in Italia 60 milioni 665.551 persone, di cui più di 5 milioni di stranieri; 8,3%dei residenti a livello nazionale, 10,6% al Centro-nord. Lo rende noto l’Istat che certifica che nel corso del 2015 il numero dei residenti ha registrato una diminuzione consistente per la prima volta negli ultimi 90 anni: il saldo complessivo è negativo per 130.061 unità. Il calo riguarda esclusivamente la popolazione di cittadinanza italiana – 141.777 residenti in meno – la popolazione straniera aumenta di 11.716.

E tra le 200 nazionalità presenti in Italia, i rumeni sono la maggior parte. Per oltre il 50% (oltre 2,6 milioni di individui) si tratta di cittadini di un Paese europeo. La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella rumena (22,9%) seguita da quella albanese (9,3%). Il movimento migratorio con l’estero mostra un saldo positivo di circa 133 mila unità, seppure in flessione rispetto agli anni precedenti. Restano stabili le iscrizioni dall’estero, pari a 280.078 e per il 90% riferite a stranieri.

Le cancellazioni per l’estero sono invece in aumento, superano le 100 mila per gli italiani (di nascita e naturalizzati) mentre sono quasi 45 mila per gli stranieri. Si conferma la maggiore attrattività delle regioni del Nord e del Centro, verso le quali si indirizzano i flussi migratori provenienti sia dall’estero sia dall’interno. Prosegue infine la crescita delle acquisizioni di cittadinanza: ammontano a 178 mila i nuovi cittadini italiani nel 2015.

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